Spese a Mosca: il generale Vannacci prosciolto dalle accuse di peculato e truffa

L’alto ufficiale, neo eletto al Parlamento Europeo: “Ho sempre agito nel rispetto delle leggi”
Nessun peculato, nessuna truffa: il generale Roberto Vannacci è stato prosciolto dalle accuse, relative al suo periodo in Russia, quando l’alto ufficiale dell’Esercito, neo eletto al Parlamento Europeo, era in missione all’ambasciata italiana a Mosca.
A renderlo noto è stato il suo legale, avvocato Giorgio Carta.
A Vannacci, che è stato anche a capo della Brigata Folgore, e che vive a Viareggio, era stato contestato l’utilizzo improprio di un’auto di sevizio e l’uso di risorse attinenti al fondo ‘Promozione Italia’ per l’organizzazione di eventi conviviali istituzionali nel suo ruolo all’ambasciata di Russia. Contestazioni, queste, che riguardavano il periodo dal 7 febbraio 2021 al 18 maggio 2022. In “ballo” erano le autocertificazioni in base alle quali Vannacci avrebbepercepito l’indennità di servizio all’estero, poi feste e cene, con un elenco di spese sostenute per organizzare eventi conviviali per la ‘Promozione del Paese Italia’ in ristoranti di Mosca piuttosto che nella propria abitazione” e, infine, un probabile danno erariale per l’uso di un’auto di servizio, una Bmw. e 9mila euro spesi.
Il decreto dello Stato Maggiore della Difesa, dello scorso 26 luglio parla chiaro: “Non sussistenza di alcun tipo di responsabilità amministrativa, per dolo o colpa grave”.


“Ho sempre agito nel massimo rispetto delle leggi e con il solo intento di rappresentare al meglio il nostro Paese. Sono grato che la verità sia emersa e che la mia integrità sia stata confermata – il commento, sui social, del generale Vannacci -. Lo Stato Maggiore della Difesa ha riconosciuto la non sussistenza di alcun tipo di responsabilità amministrativa, per dolo o colpa grave, a carico del sottoscritto, in merito alle attività svolte in qualità di addetto alla Difesa, pro-tempore, presso la sede diplomatica di Mosca”.