Morì nell’auto carambolata giù dal poggio in via della Scogliera: risarciti i due figli minorenni

Il giudice civile di primo grado ha riconosciuto la responsabilità in solido del marito conducente, della ditta proprietaria dell'auto, dell'assicurazione e del Comune di Lucca per la scarsa sicurezza del tratto

Sentenza di primo grado, anche al tribunale civile, per la causa per il risarcimento danni dei figli di una donna di 35 anni rimasta uccisa il 19 settembre del 2019 nell’auto carambolata già dal Poggio in via della Scogliera a Sant’Anna, dopo che l’auto condotta dal marito era finita fuori strada all’altezza della curva a gomito dopo l’innesto di via del Tiro a Segno. I due minori erano rappresentati in causa da un procuratore speciale.

Nella causa civile sono stati chiamati a diverso titolo il conducente del veicolo, marito della deceduta (che nella causa penale ha patteggiato una pena a 18 mesi di reclusione), risultato positivo all’alcoltest, la proprietà della vettura, intestata a una ditta di cui la donna era legale rappresentante, la compagnia di assicurazione e il Comune di Lucca, per la scarsa sicurezza del tratto.

Nella ricostruzione delle responsabilità il giudice ha riconosciuto anche alla vittima una parte della colpa: la donna, infatti, non avrebbe indossato la cintura di sicurezza ed avrebbe incautamente, sempre secondo il tribunale, affidato la conduzione della vettura, che era sotto la sua responsabilità, a un soggetto che non era idoneo psicofisicamente alla guida in quel momento. Una responsabilità quantificata in un terzo, che è la cifra di cui è stata ridotta la quantificazione del danno patrimoniale e non patrimoniale da liquidare ai due figli, di 9 e 6 anni all’epoca dei fatti (il più grande era in auto al momento dell’incidente, la figlia femmina non era con i genitori).

Ai figli è stato riconosciuto e quantificato il danno non patrimoniale per la perdita della madre e il danno patrimoniale da lucro cessante per la perdita delle elargizioni economiche che la madre avrebbe potuto erogare fino alla maggiore età, .

Rigettata, invece, la domanda di rivalsa dell’impresa assicurativa nei confronti della ditta proprietaria del veicolo e del conducente. La polizza, infatti, comprendeva anche la copertura in caso di guida in stato di ebbrezza del conducente.

Quanto alla sicurezza della strada il giudice ha riconosciuto anche la responsabilità del Comune di Lucca per la mancanza di segnaletica di pericolo e barriere protettive adeguate che avrebbero impedito la caduta nella scarpata. L’ente, quindi, risulta fra gli obbligati in solido al risarcimento insieme al conducente, alla ditta proprietaria del veicolo e all’assicurazione, che è chiamata a tenere indenni, però, solo i propri assicurati. Respinta invece la domanda di risarcimento danni formulata dal conducente nei confronti del Comune di Lucca.

La sentenza, quindi, condanna in solito tutte le controparti al risarcimento danni come quantificato in sentenza. I soggetti ritenuti responsabili del sinistro dovranno anche pagare i due terzi delle spese di lite e anche i due terzi delle spese delle perizie di ufficio e di parte.

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