Il dipendente infedele |
Cronaca
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Ruba chili di argento e monili nella ditta dove lavora: in manette

20 luglio 2024 | 12:30
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Ruba chili di argento e monili nella ditta dove lavora: in manette

Incastrato dalle telecamere e arrestato dagli uomini della Mobile di Arezzo

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Arezzo,  diretti dal dottor Davide Comito, hanno arrestato un dipendente infedele di una nota ditta orafa per furto pluriaggravato dalla destrezza, dall’ingente quantità e dal rapporto di subordinazione.

I titolari della ditta in questione, alcuni giorni fa, avevano formalizzato la denuncia a seguito di diversi ammanchi di argento e oro registrati nell’ultimo periodo dai banconi del proprio laboratorio. Nel corso dell’attività investigativa la polizia è riuscita ad accertare come, in corrispondenza delle giornate in cui si registravano gli ammanchi, un dipendente infedele dell’azienda, un 39enne italiano, addetto alla lavorazione dei preziosi, trafugasse nel corso del proprio turno di lavoro alcuni monili in argento e parte dei metalli preziosi destinati alla lavorazione, per poi portare con sé la refurtiva presso la propria abitazione e successivamente ricettarla.

Tramite la visione dei filmati catturati dalle telecamere di videosorveglianza, gli uomini della Squadra Mobile sono riusciti ad appurare una serie di furti commessi dall’odierno indagato all’interno della ditta orafa.

Chiaramente riconoscibile dalle immagini visionate, è stato raggiunto da gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza anche all’esito di ulteriori riscontri investigativi ottenuti all’esito di alcuni servizi mirati posti in essere dal personale operante fino alla giornata di ieri, quando, all’esito dell’ennesima azione furtiva, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza, l’indagato è finito in manette, allorquando, all’uscita dalla azienda in questione, al termine dell’orario lavorativo, veniva trovato in possesso dei preziosi trafugati nel corso della giornata, circa due chilogrammi di argento puro in grani.

E’ stata poi eseguita una perquisizione presso l’abitazione dell’indagato la quale restituiva esito positivo, in quanto sono stati rinvenuti, occultati in diversi punti della sua stanza, ulteriori monili in argento e ulteriori due chili di grani di argento puro per la lavorazione, di proprietà dell’azienda e oggetto di precedenti azioni furtive, oltre a diverse migliaia di euro. Il totale della refurtiva sequestrata ammonta, quindi, a circa 4 chili e mezzo di argento tra monili e argento puro in grani per un valore di mercato pari a 4.450 euro