Suicidio a Sollicciano: la Procura di Firenze apre un fascicolo di indagine

Suicidio a Sollicciano, la Procura di Firenze apre un fascicolo di indagine per la morte del 20enne trovato senza vita nella sua cella.

Un atto dovuto, per consentire l’esame della salma ed escludere eventuali segni di violenza.

Il giovane detenuto, da quanto appreso, nei giorni precedenti il gesto estremo, aveva espresso insofferenza ed era seguito dagli educatori: il suo legale stava anche predisponendo un progetto, per fargli scontare la pena fuori dal carcere, in una comunità. 

“Si è conclusa verso le 6.30 di questa mattina la rivolta  nelle due sezioni detentive del settore giudiziario del carcere di Firenze Sollicciano (la 5^ e la 6^ sezione)che alla fine dei disordini hanno riportato danni ingentissimi per decine di migliaia di euro, tanto da dover essere chiuse per le necessarie opere di ripristino. Tra i dichiarati motivi della protesta, il suicidio di un detenuto straniero di vent’anni che si era barricato all’interno della propria cella persino facendo colare della plastica fusa nella serratura della porta della cella per impedire i soccorsi ma, segnali di grave malcontento della struttura erano già presenti da giorni anche a seguito della completa assenza di acqua ai piani superiori del carcere (che in realtà sono presenti da almeno tre anni anche in ragione della vetustà degli impianti) mentre episodi di aggressione nei confronti del personale erano avvenuti da ultimo il 1 e il 4 luglio scorsi – +  quanto si legge in un comunicato del segretario generale dell’Osapp  Leo Beneduci. All’esito conclusivo della protesta dei reclusi hanno altresì contribuito i reparti di altre forze di Polizia che hanno reso disponibili i mezzi in loro possesso quali un elicottero della Guardia di Finanza e persino alcuni droni dei Vigili del Fuoco”-. 

Almeno 12 poliziotti penitenziari sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere a partire da un agente del Corpo che ha riportato fratture alle costole guaribili in 25 giorni, mentre altri hanno mostrato segni di intossicazione da fumo.

“Una rivolta annunciata – aggiunge il sindacalista à  stante l’inerzia dei vertici dell’amministrazione penitenziaria centrale e territoriale rispetto ai molteplici segnali che l’istituto stava mandando da tempo e stanti le condizioni di disagio, anche legate alla calura estiva, che connotano un gran numero di infrastrutture penitenziarie sul territorio nazionale nonché in ragione della possibile delusione legata al recente decreto carceri varato dal governo che non modifica né migliora alcunché delle condizioni di detenzione nel paese, si teme che il grave episodio del carcere fiorentino possa dare la stura ad analoghe forme di violenta esternazione da parte di detenuti in altre sedi. E’ pertanto quanto mai urgente che il Governo consideri l’esigenza di dichiarare lo stato di emergenza nazionale delle carceri, disponendone il commissariamento”.