Precipita dal tetto della scuola: grave un operaio di 57 anni

L’episodio alla primaria Valeria Crocini di San Giorgio a Colonica. Tuonano i sindacati: “Siamo stanchi di urlare la nostra rabbia, questo bollettino di guerra quotidiano deve finire”
Un altro incidente sul lavoro in Toscana. Questa mattina (4 luglio) un operaio di 57 anni, dipendente della ditta Palandri & Belli, è precipitato dal tetto della scuola elementare Valeria Crocini di San Giorgio a Colonica dove si trovava per montare alcuni pannelli solari.
L’uomo è stato portato in elisoccorso all’ospedale di Careggi, dove adesso è ricoverato in terapia intensiva in stato di coma. L’operaio, cadendo dal tetto da un’altezza di 3 metri avrebbe infatti battuto la testa contro una panchina prima di toccare terra, procurandosi un forte trauma cranico ma non sarebbe in pericolo di vita.
Immediata la reazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che proprio questa mattina si trovavano a Prato per firmare un accordo con l’Usl Toscana centro per avviare un sistema di rete per sostenere i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
“Purtroppo apprendiamo che anche stamani, stavolta nel pratese, si è verificato un grave infortunio sul lavoro, vittima un operaio che durante dei lavori in una scuola – dicono dalla Cgil -. Siamo stanchi di urlare la nostra rabbia, questo bollettino di guerra quotidiano deve finire. Mettere le persone in condizioni di lavorare al sicuro deve diventare la priorità dell’agenda della politica, delle istituzioni, del mondo delle imprese”.
“In attesa di ulteriori approfondimenti sulla dinamica e facendo sin da subito un grande augurio alla vittima di infortunio, come Uil Toscana ci chiediamo quanto ancora si debba attendere il giorno in cui il lavoro potrà essere considerato sicuro, in cui i lavoratori avranno la certezza di poter tornare a casa dalle proprie famiglie e dai propri affetti alla fine di ogni turno – commenta Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana -. Dobbiamo cambiare il paradigma sulla sicurezza sul lavoro in questo Paese: più formazione, più controlli e certezza della pena sono elementi fondamentali per arrivare all’obiettivo di zero morti sul lavoro, azzerando anche gli infortuni. La nostra battaglia continua”.