Spari per fermare la banda di ladri: catturato il conducente dell’auto che tentò di investire un carabiniere

Il sospettato arrestato a Bari mentre rientrava in Italia dall'Albania: per i carabinieri faceva parte del terzetto che nel settembre scorso aveva messo a segno un raid di colpi a Barga e in Valle del Serchio

È stato catturato a Bari, mentre rientrava in Italia dall’Albania, uno dei presunti componenti della banda che la notte tra l’8 ed il 9 settembre scorsi, a Barga, aveva tentato di investire un carabiniere in borghese che era impegnato in controlli per smascherare la banda di ladri che ormai da settimane svaligiava ville e abitazioni della zona.

Per i carabinieri era lui alla guida della Link & Ko con la quale la banda aveva tentato di investire il carabiniere in borghese che alla vista dell’auto sospetta era balzato in mezzo alla strada e aveva intimato loro l’alt. Il conducente, però, non si era fermato, proseguendo a salire la strada che collega Barga a Tiglio. Era stato allora che il militare, che si trovava con un collega sul marciapiede lungo via Cesare Biondi e si era fatto avanti per bloccare i sospettati, aveva sparato tre colpi di pistola – due in sequenza molto ravvicinata, poi un ultimo sparo dopo qualche istante, secondo il racconto di alcuni testimoni oculari. Almeno un proiettile aveva raggiunto il radiatore del Suv a bordo del quale c’erano tre malviventi, sospettati di essere gli autori della serie di furti che ormai da settimane rendeva inquiete le notti di Barga.

La corsa con l’auto era terminata a Ponte di Catagnana: qui i tre avevano abbandonato il mezzo, scappando nel bosco.

Immediata era scattata la cinturazione della zona con l’attivazione di posti di blocco in tutta l’area interessata, coordinata dal comando di compagnia, che aveva consentito qualche ora dopo d’intercettare nuovamente la banda che nel frattempo, per guadagnare la fuga, aveva rubato in zona un’altra auto lasciata dal proprietario aperta e con le chiavi inserite. Ne era scaturito un nuovo inseguimento ed un’ulteriore fuga a piedi dei malviventi che si erano dileguati poi tra i boschi facendo perdere le proprie tracce.

Da quel momento erano proseguite le indagini da parte del nucleo operativo di Castelnuovo di Garfagnana, supportate dalla collaborazione tecnica della sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei carabinieri di Firenze, che ha eseguito decine di campioni sulle auto sequestrate, arrivando così, in tempi brevi, all’identificazione dei presunti malviventi, tutti con pregiudizi penali, che infine avrebbero trovato riparo all’estero.

La notizia era stata mantenuta nel più totale riserbo per evitare la compromissione delle ulteriori indagini e la cattura dei presunti responsabili, ai quali è stata attribuita anche la presunta responsabilità di altri furti avvenuti nei giorni precedenti in Garfagnana e Media Valle, sempre utilizzando veicoli a noleggio, intestati a prestanome.

Da qui era seguita la denuncia del terzetto, sia per i reati predatori quanto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e quindi l’emissione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip di Lucca, nei confronti dell’uomo identificato come presunto conducente della Link & Ko con la quale aveva tentato l’investimento del militare e con la quale la banda si muoveva in quei giorni. L’uomo è stato arrestato dalla polizia marittima di Bari a seguito di un controllo alla frontiera mentre faceva nuovo accesso nel territorio italiano proveniente dall’Albania, ritenendosi evidentemente oramai indenne, visto il tempo trascorso, da provvedimenti giudiziari nei suoi confronti.

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