Si traveste da finanziere e mette a segno una truffa: arrestato

Dopo un’indagine la Squadra Mobile di Grosseto ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare
Nella giornata del 5 giugno, a seguito di una articolata attività investigativa svolta da personale della squadra mobile, è stata data esecuzione alla misura cautelare della custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano per il reato di truffa aggravata.
L’ordinanza cautelare costituisce l’epilogo delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica a seguito della denuncia sporta da una persona vittima di truffa. L’attività investigativa ha consentito di appurare che, nel mese di novembre 2023, l’indagato si era recato in un’abitazione, munito di alcuni fogli con il logo della Repubblica, qualificandosi falsamente, tramite l’esibizione di un qualcosa simile ad un tesserino, quale maresciallo della Guardia di Finanza nonché amico intimo del padre della persona presente nell’appartamento; lo stesso, falsamente, informava la persona presente di una imminente perquisizione domiciliare e si offriva di far sparire eventuali soldi in contanti presenti all’ interno dell’abitazione onde sottrarli all’imminente controllo.
Con artifici e raggiri il falso finanziere in errore il figlio della persona offesa che, preso dal panico, convinto di evitare le conseguenze pregiudizievoli della fantomatica perquisizione e quindi il sequestro dei soldi, consegnavaun contenitore con all’interno una somma di denaro di proprietà del padre e riconducibile ad una operazione immobiliare di circa 20 anni prima, come anche acclarato nel corso delle indagini svolte; preso il denaro, il falso finanziere si allontanava facendo perdere le proprie tracce.
Le attività investigative svolte dalla Squadra Mobile hanno consentito, tramite una certosina attività di analisi di dati svolta sinergicamente ad un’attività investigativa sul territorio, di individuare un soggetto su cui gravavano indizi di colpevolezza in relazione al reato verificatosi; indizi ulteriormente corroborati da una perquisizione effettuata che consentiva di ritrovare una parte del denaro sottratto e che risultava, per alcuni aspetti caratteristici delle banconote in euro, peraltro con emissione datata circa 20 anni fa, proprio quello sottratto a seguito della truffa.
In relazione alle risultanze investigative è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a seguito della quale l’indagato si è costituito.