Operazione Acqua Munda |
Cronaca
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Utilizzo abusivo di acqua pubblica: nei guai stabilimenti balneari da Massa alla Versilia

3 giugno 2024 | 09:00
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Utilizzo abusivo di acqua pubblica: nei guai stabilimenti balneari da Massa alla Versilia
Utilizzo abusivo di acqua pubblica: nei guai stabilimenti balneari da Massa alla Versilia
Utilizzo abusivo di acqua pubblica: nei guai stabilimenti balneari da Massa alla Versilia

Violazioni amministrative per oltre 960.000 euro e evasione dei canoni demaniali per ulteriori 600.000

Controlli a tappeto del Roan, la sezione operativa navale della Finanza di Marina di Carrara, negli stabilimenti balneari della costa apuana e della Versilia.

I finanzieri hanno individuato diversi pozzi, impianti di captazione idrica da falda sotterranea,  realizzati in assenza di qualsiasi titolo autorizzativo, dai quali veniva prelevata, abusivamente, acqua pubblica.

L’operazione, denominata “Aqua Munda” (acqua pulita ndr), è stata svolta avvalendosi della collaborazione della Regione Toscana – settore Genio Civile.

La realizzazione di impianti di emungimento della risorsa idrica è disciplinata da specifiche normative, tra le quali il codice Ambientale (Decreto Legislativo 152/2006), aventi lo scopo di tutelarla e razionalizzarne l’impiego. La violazione di tali norme ha ripercussioni sia dal punto di vista erariale, per il mancato versamento del previsto canone idrico, che dal punto di vista sanitario riguardo l’impiego di acqua estratta da falde sotterranee difforme, per caratteristiche chimico/fisiche, rispetto all’impiego cui viene destinata.

I finanzieri, in tale contesto, hanno comunicato all’Asl Toscana Nord Ovest/Settore Igiene Pubblica e Nutrizione le risultanze dei controlli effettuati per le valutazioni di propria competenza.

Durante i controlli è stato inoltre riscontrato il prelievo di acqua sotterranea anche all’interno ex siti di interesse nazionale e regionale, soggetti ad apposito intervento di bonifica nei quali i prelievi risultano assolutamente vietati.

Nel corso dell’operazione i militari della Guardia di Finanza hanno accertato violazioni amministrative per oltre 960.000 euro e scoperto l’evasione dei canoni demaniali per ulteriori 600.000 euro che, complessivamente, realizzeranno un recupero, per le casse della Regione Toscana, di oltre un milione e mezzo di euro.

L’attività ha favorito un incremento esponenziale, da parte degli stabilimenti balneari, delle istanze di regolarizzazione delle concessioni sui punti di derivazione di acqua da falda sotterranea che avrà, tra gli esiti, verosimilmente la razionalizzazione del patrimonio idrico e la regolarizzazione dei previsti canoni di concessione, precedentemente evasi.

Quale immaginabile conseguenza derivante dalla regolarizzazione degli emungimenti è stata quella di osservare, in alcune aree, la riduzione del consumo e l’adeguamento degli impianti attraverso l’installazione dei contatori dei prelievi, in modo da monitorare nei prossimi anni gli effetti anche da un punto di vista geologico.