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Dilaga anche in Lucchesia la protesta contro la nuova base militare nel parco di Migliarino

1 giugno 2024 | 10:30
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Dilaga anche in Lucchesia la protesta contro la nuova base militare nel parco di Migliarino

Domani (2 giugno) a San Piero a Grado il presidio dell’assemblea di Lucca contro il progetto

L’assemblea No guerra no base Lucca lancia la mobilitazione contro l’ipotesi di una base militare al Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. Per questo domani (2 giugno) ai Tre Pini a San Piero a Grado, nei pressi della “zona più a rischio del Parco”, ci sarà un presidio di pace dalle 10 per tutto il giorno.

“Una base militare in un parco naturale riguarda anche Lucca, non solo Pisa – sostengono dal movimento lucchese -. L’esistenza di un progetto per la costruzione di una nuova base militare dei Gis Tuscania  (carabinieri operativi nelle zone di guerra  e nell’addestramento di altri eserciti) da costruire nel territorio boschivo del Parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, non riguarda solo Pisa ma anche Lucca: infatti una parte del parco ricade nella nostra provincia. Questo progetto è poco noto, viene tenuto il più possibile sotto traccia. Perché non se ne parla? I dati sono questi: a San Piero a Grado nell’area Ex Cisam, dove tuttora sono stoccate scorie radioattive, dovrebbe sorgere la parte più importante del progetto: 72 ettari di superficie cementata, più di 1500 alberi abbattuti. Ovvero la distruzione di un ecosistema in una zona che dovrebbe essere protetta dai vari governanti a tutti i livelli. Invece così non è e anche la Provincia di Lucca, quando è stato il momento di opporsi a questa devastazione, si è astenuta. Assumendosi, così, la pesante responsabilità politica di un progetto di distruzione ambientale e di militarizzazione di un territorio, contro le istanze della popolazione di salvaguardia dell’ambiente e di stop a tutte le guerre: dal genocidio dei palestinesi alla guerra in Ucraina, nominando solo quelle più vicine a noi”.

“È previsto che la nuova base abbia appendici anche a Coltano e a Pontedera, secondo la logica della diffusione della militarizzazione dei territori, funzionale non solo agli scopi bellici ma anche al controllo della popolazione – prosegue l’assemblea No base Lucca -. Totale 190 milioni di euro che potrebbero essere destinati al risanamento delle carenze dei servizi pubblici: casa, scuola, salute, welfare e prevenzione ambientale. E allora perché i mass media tacciono, i governanti ai vari livelli evitano il confronto? Non interloquiscono con la popolazione, con la società civile? Con il grande movimento trasversale No base né a Coltano né altrove che è nato da ormai tre anni e si è radicato in Toscana e anche nella nostra città con l’Assemblea no guerra no base Lucca. Sarà perché il partito della guerra è ormai trasversale e unisce la destra di Meloni, Salvini e Crosetto con la ex sinistra di Minniti, Schlein e soci? I venti di guerra soffiano sempre più forti e più vicini, abbiamo già un rigassificatore a Livorno che, se colpito, scoppierebbe con la potenza alcune bombe nucleari di media potenza;  vogliono di fatto ampliare la base militare pisana, che già ci espone a essere obiettivo militare sensibile, si parla di leva obbligatoria ovvero di ricerca di carne da macello: tutte e tutti diciamo no alla follia bellicistica”.