L'intervista |
Cronaca
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Esistono razze geneticamente “aggressive”?, il veterinario Bianchi: “No”

23 maggio 2024 | 14:00
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Esistono razze geneticamente “aggressive”?, il veterinario Bianchi: “No”

Il direttore sanitario della clinica San Jacopo: “La lista redatta dal Ministero sulle17 “razze pericolose” è stata eliminata, poiché inadatta e obsoleta. Non esistono cani pericolosi a prescindere, lo possono divenire se educati ed allevati in ambiente negativo”

Pitbull: è di pochi giorni la notizia di un’aggressione mortale a un neonato ( non in Toscana ), e, in Versilia, quella di un meticcio che, viste due persone entrare dal cancello nel “suo” territorio”, ha attaccato un barboncino in braccio alla sua proprietaria, uccidendolo.

Ne parliamo con il medico veterinario Alessandro Bianchi, titolare e direttore sanitario, da 38 anni, della clinica San Jacopo di Altopascio  che, come un “capitano di lungo corso”, di cani, aggrediti, morsi, nella sua carriera ne ha visti molti.

I pitbull, così come gli american staffordshire terrier, i rottweiler, o i dogo argentini, sono cani talmente aggressivi da essere pericolosi?

Molti si chiedono se esistono davvero le razze geneticamente aggressive. La risposta è no. Spesso le cronache rendono i fatti fuorvianti e deviati dalla realtà come si è visto ultimamente con l’aggressione di Massarosa poi rettificata.  Inoltre la stessa lista redatta dal Ministero sulle 17 “razze pericolose” è stata prontamente eliminata dallo stesso ministero poiché inadatta e obsoleta.Non esistono cani pericolosi a prescindere, lo possono divenire se educati ed allevati in ambiente negativo, o se da cuccioli non hanno avuto una adeguata socializzazione. Io posseggo uno staffordshire terrier, Baldo, che dorme con me, come anche la sua mamma Brigitta, morta prematuramente per un male incurabile”.

Prima di prendere certe razze è opportuno informarsi sul loro carattere, e farli addestrare?

Non solo informarsi genericamente, ma valutare assieme al veterinario e agli educatori cinofili sull’ambiente dove andrà a vivere il cane, gli spazi, la presenza o meno di giardino, la presenza di bambini e in quale fascia di età sono i bimbi stessi, l’età del proprietario e le sue attitudini sono poi importanti, come le ore che il cane deve restare da solo, la propensione del proprietario a attività sportive,o a fare semplici passeggiate per assecondare le attitudini del cane.  La presenza di altri animali, la presenza di scale in casa per razze con predisposizione a patologie ortopediche e mille altre valutazioni da fare prima di scegliere il cane adatto.Il cane ha oggi una vita media di 15 anni e occorre pensare il tutto in modo lungimirante e consapevole. Bisogna poi più che farli addestrare, educare. Ed educare il proprietario anche alla interpretazione dei segni del cane stesso, il suo linguaggio. I movimenti della coda, il portamento delle orecchie, gli sbadigli frequenti. Occorre usare una adeguata gestualità in base al cane o il semplice utilizzo della voce”.

E’ importante riflettere bene prima di comprare, o adottare un cane?

Certo, e ripeto quanto sia importante non fare solo scelte “di pancia” o istintive valutando solo estetica o mode del momento come ho già anticipato. Interfacciarsi sempre con le figure professionali adatte”.

Molti cani, considerati aggressivi, vengono abbandonati nei canili: quale può essere l’alternativa?

Per conferire oggi un cane al canile occorre per legge circostanziare i motivi ed è molto complicato. Le adozioni responsabili e consapevoli sono l’unica strada da percorrere”.

Cosa si sente di dire, ai lettori, e soprattutto a chi possiede 4 zampe, per rassicurarli, e dare loro dei consigli? 

“Al di là di una adozione ben consigliata e responsabile purtroppo molti si trovano cani per vari motivi manifestano disturbi di socializzazione o aggressività. L’importane è cogliere precocemente questi pericoli e rivolgersi a professionisti validi come addestratori , educatori cercando di capire, in sinergia col veterinario, quale figura professionale sia adatta al problema. L’educazione precoce fino dai 5 mesi di età con delle “puppy class” aiuta molto se fatte da validi educatori. Una parte di genetica indubbiamente c’è e la scelta di razze potenzialmente esuberanti in merito deve essere evitata.Molti incidenti avvengono per distrazioni o malconduzione. Troppi cani sciolti in ambienti pubblici o in recinti non ben segnalati sono spesso le cause di incresciosi incidenti come oggi la cronaca descrive. Oltretutto la legge italiana ha oggi ben definito i modi di conduzione degli animali e le sanzioni per le inadempienze, ma nonostante ciò troppo spesso anche nelle aree pubbliche si assiste a troppa disinvoltura nel lasciare cani liberi ed incustoditi. L’auspicio personale è che vi siano anche nelle autorità locali maggiore sorveglianza e giornate o lezioni anche nelle scuole sulla educazione alla convivenza uomo-animale”.

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