Operaio stritolato fra le bobine di rame, a Fornaci è il giorno della rabbia: “L’azienda verifichi lo stato degli impianti”

Stabilimento deserto per le 24 ore di sciopero proclamate da Fim, Fiom e Uilm. Partita la gara di solidarietà per supportare nei modi possibili la famiglia della vittima

A Fornaci di Barga dopo il dramma è il momento della rabbia e del cordoglio.

Non si ferma l’eco dell’incidente sul lavoro che ieri sera (15 maggio) intorno alle 19 ha strappato alla vita e ai suoi cari Nicola Corti, operaio 50 enne fra i più esperti nell’azienda metalmeccanica, morto stritolato dalle bobine di rame del laminatoio dove lavorava.

C’è incredulità e sdegno fra i colleghi di lavoro e in azienda per quanto accaduto. Incredulità perché, appunto, Nicola era uno dei lavoratori più esperti e non si capisce come sia potuto succedere un evento del genere che lo ha visto come vittima sul lavoro. Sdegno perché è purtoppo un episodio che allunga ancora la lista di morti sul lavoro in Italia e nella nostra provincia, a discapito dei proclami e degli impegni istituzionali che si susseguiranno anche nelle prossime ore, per poi rimanere, almeno questo è accaduto fin qui, lettera morta.

Sull’onda della rabbia, in attesa di sapere cosa è veramente successo, i lavoratori dell’azienda hanno fermato subito la produzione e proclamato 24 ore di sciopero. Due ore di sciopero sono state proclamate in tutti gli stabilimenti nazionali del gruppo Kme per la giornata di oggi e a livello provinciale.

Oggi gli stabilimenti Kme sono quindi rimasti deserti. “Come lavoratori e organizzazioni sindacali – dicono Fim, Fiom e Uilm – ad oggi possiamo solo condannare l’ennesima morte di lavoro e mostrare il nostro cordoglio e la solidarietà fattiva ai familiari. Al contempo chiediamo all’azienda una costante verifica dello stato degli impianti ed un intervento contestuale immediato ove si evidenziassero nuove criticità. La solidarietà interna dei lavoratori Kme-Em Moulds è già stata attivata per supportare nei modi possibili la famiglia di Nicola”.

La dinamica dell’incidente è ora in mano all’ufficio prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro che ieri si è recato, assieme ai carabinieri, nello stabilimento di Fornaci di Barga per raccogliere tutte le informazioni necessarie. Saranno i tecnici a fornire tutti gli elementi necessari agli inquirenti, nello specifico alla pm di turno nella giornata di ieri, Laura Guidotti.

Nel frattempo è forte il dolore in città, a partire da quello della sindaca Caterina Campani, che conosceva personalmente la vittima: “Sono entrata tante di quelle volte dentro lo stabilimento – ha detto a margine – ma mai avrei pensato di varcare l’ingresso con una immensa tristezza nel cuore. Un abbraccio alla famiglia ed ai compagni di lavoro. Un pensiero per te Nicola”. È stata proprio lei a dare la tragica notizia alla madre di Nicola, l’anziana Antonia. Erano già state avvertite la ex moglie e la figlia 16enne, disperate dopo che hanno ricevuto la conferma che il morto nell’incidente sul lavoro era proprio il loro parente.

All’indomani del fatto interviene anche l’assessore regionale Stefano Baccelli che esprime “dolore e profondo sgomento per l’ennesima tragica morte sul lavoro”. 
“Nessuna parola può veramente esprimere il dolore e la sofferenza che i familiari, gli amici e i colleghi di Nicola Corti stanno vivendo in questo momento – dichiara Baccelli. – La nostra comunità si stringa in un abbraccio collettivo attorno alla famiglia dell’operaio scomparso, condividendo il cordoglio per una perdita che non doveva accadere e l’impegno a sostenere ogni misura utile ad assicurare più sicurezza per tutte le lavoratrici e i lavoratori”.

“Nell’attesa che le autorità competenti facciano piena luce sulle cause e le circostanze di questo tragico incidente – prosegue – il mio pensiero commosso va a quanti gli volevano bene. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia colpita da questa terribile perdita. È intollerabile – conclude l’assessore Baccelli – che il lavoro, fonte di dignità e sostentamento, possa costare la vita”.

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