Prostituzione: “Se regolarizzata lo Stato incasserebbe oltre 2,6 miliardi l’anno”

E’ la stima di Susini Group StP, studio fiorentino leader nella consulenza del lavoro.
La prostituzione in Italia nel 2023 ha prodotto un giro d’affari di poco inferiore ai 5 miliardi di euro, con circa 3,1 milioni di clienti e 115mila addetti.Un business che, se regolarizzato, porterebbe entrate statali per oltre 2,6 miliardi l’anno.
Questa è la stima di Susini Group StP, studio fiorentino leader nella consulenza del lavoro.
Il mercato della prostituzione, settore che in Italia, come in tutti gli altri Paesi della Ue, è entrato a far parte del calcolo del Pil, è sempre più in crescita. Già nel 2022, infatti, secondo il Codacons il business si attestava sui 4 miliardi, in linea col 2020, anno della pandemia, in cui nonostante tutto ha tenuto. Sempre secondo Codacons, il mercato coinvolge ogni anno 3 milioni di clienti e più di 90mila “lavoratori” stabili, oltre ai quali ce ne sono un 20% occasionali.Gli uomini e le donne che “presterebbero la loro attività” nel settore sarebbero quindi circa 115mila. Fra di loro ci sarebbero un 9% di minorenni e un 60% di soggetti stranieriprovenienti dall’Europa dell’Est e dall’Africa. Inoltre, il 18% dei “lavoratori” svolgerebbe l’attività in modo occasionale e non continuativo.
Ciò che fa più pensare, sono le motivazioni per cui i lavoratori e le lavoratrici si avvicinano a questa “professione”: per giustificazioni economiche il 45%, per business il 30% e per altri motivi il 25%.
Non tutti gli “operatori e operatrici” sono vittime di sfruttamento da parte di terzi, come si è soliti credere, anzi, la maggior parte di loro praticano la professione volontariamente. Basti pensare che tanti possiedono siti web o fanno parte di chat di incontri in cui commercializzano i loro servizi.
Esistono, anche, agenzie che offrono le prestazioni dei loro ragazzi e ragazze ai clienti che ne fanno richiesta, fino a organizzare viaggi di lavoro o di piacere.
“Una riflessione sull’argomento è d’obbligo – commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group StP – tenuto conto che la prostituzione sembra esser diventata una nuova “professione” che produce business e non è più, se non per sporadici casi, oggetto di sfruttamento da parte di terzi”.