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Cronaca
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Corruzione: arrestati l’ex presidente del Livorno Aldo Spinelli e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti

7 maggio 2024 | 10:30
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Corruzione: arrestati l’ex presidente del Livorno Aldo Spinelli e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti

Operazione della Guardia di Finanza

Un vero e proprio terremoto quello che, stamattina, ha scosso Genova e Livorno.

La Guardia di Finanza ha arrestato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, viareggino di nascita, ora ai domiciliari, con l’accusa di “corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio”.

Nell’indagine delle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura, sono coinvolte altre nove persone destinatarie di misure coercitive e interdittive, tra cui l’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, finito in carcere con l’accusa di “corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio”, e il  noto imprenditore portuale ed ex presidente del Livorno, Aldo Spinelli, ai domiciliari, che è stato arrestato con l’accusa di “corruzione nei confronti del governatore Toti e di Paolo Emilio Signorini“. Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e il figlio Roberto, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per 570mila euro, ritenuti “profitto dei reati di corruzione contestati”.

Per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini. Per Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria. Per Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, accusato del reato di “corruzione elettorale”aggravato dalla circostanza di aver commesso il fatto  al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e di corruzione per l’esercizio della funzione, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari.Per Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati del reato di corruzione elettorale aggravato  in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. Per Venanzio Maurici, obbligo di presentazione alla pg, accusato del reato di corruzione elettorale aggravato in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.