Frana all’ex discarica, sversamento di liquami alla Cava Fornace





Il Comune apre il Coc. Sul posto polizia municipale, vigili del fuoco e protezione civile
Questa mattina (6 maggio) si è verificato uno smottamento che ha provocato lo sversamento di liquami all’interno dell’ex discarica Cava Fornace con interessamento della viabilità e aree limitrofe.
Avvisati Arpat, Regione Toscana e Centro situazioni (Ce.si) della Provincia di Lucca. Sul posto polizia municipale e tecnici della protezione civile comunale. Il sindaco di Pietrasanta Giovannetti ha disposto l’apertura del Coc (il Centro Operativo Comunale). Sarà a breve inviato alert system per informativa alla popolazione.
“Il personale tecnico e operativo di Programma Ambiente Apuane – ha spiegato la società incaricata della gestione della discarica -, è pienamente impegnato sul posto in tutte le attività necessarie per la messa in sicurezza del sito”.
“Dopo aver sollevato la questione la scorsa settimana al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che abbiamo incontrato assieme all’onorevole Deborah Bergamini – commenta il segretario provinciale di Lucca per Forza Italia, Carlo Bigongiari – il ministero ha inviato subito uno specialista per un sopralluogo”. Subito dopo aver visitato il sito, il Generale Vadalà è stato ricevuto dalla Sindaca Simona Barsotti, dal Vicesindaco Damasco Rosi e dall’Assessore all’Ambiente Mario Navari del Comune di Massarosa.
“Il Commissario Straordinario – Intendiamo ringraziare il Commissario per la sua attenta e tempestiva visita e per l’impegno che ha preso nel voler trovare una soluzione al problema dichiara il Segretario Comunale di Forza Italia a Massarosa Daniele Altemura – si è preso l’impegno nel giro di pochi giorni di fare un punto sulla situazione, dopo aver interpellato le altre Istituzioni presenti alla Conferenza dei Servizi, ossia Regione Toscana ed Arpat di Lucca. La Conferenza infatti dovrà esprimersi anche sul piano di sicurezza presentato nel dicembre scorso dal consorzio di Montramito. Lo stesso Commissario – ha aggiunto Altemura – ha appreso che in questo progetto di bonifica sono coinvolti imprenditori e non ha escluso di poter trasformare Massarosa in un progetto pilota per il settore mediante un accordo sinergico tra pubblico e privato fermo restando la sostenibilità economica dell’operazione- Ringraziamo il Ministro Gilberto Pichetto Fratin e l’Onorevole Deborah Bergamini per il loro impegno concreto. Crediamo che questa possa essere una risposta anche alle esigenze del territorio fermo garantendo ovviamente l’interesse primario alla sua tutela, alle attività economiche ed in generale a tutta la collettività. Una dimostrazione concreta che quando si vogliono trovare soluzioni per la propria gente le polemiche politiche possono e devono essere messe da parte”.
I sindaci vanno però alla carica. “La sicurezza va garantita sempre. Questa cosa non doveva succedere: non sappiamo ancora perché sia accaduta ma è un’avvisaglia pericolosa”: non esita a usare la parola “disastro”, il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti, durante il punto stampa convocato insieme all’amministrazione comunale di Montignoso alla sede municipale distaccata di via Capriglia, a poche ore dallo smottamento di uno degli argini di Cava Fornace e dal conseguente, copioso sversamento di liquido sulla cui composizione sono in corso le analisi di Arpat. All’incontro con i giornalisti, oltre al primo cittadino di Pietrasanta e agli assessori Tatiana Gliori (ambiente e protezione civile) e Matteo Marcucci (lavori pubblici), hanno partecipato il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti con l’assessore all’ambiente Giulio Francesconi e il vicesindaco di Forte dei Marmi Andrea Mazzoni, oltre ad alcuni tecnici dei vari enti municipali interessati.
L’evento è stato individuato poco prima delle 7 di questa mattina (6 maggio): sul posto sono intervenuti, oltre al gestore Programma Ambiente Apuane, i vigili del fuoco di Massa Carrara, che hanno mantenuto nella maggior sicurezza possibile gli ambienti e le strutture della discarica; la polizia municipale di Pietrasanta e di Montignoso; i Carabinieri; unità tecniche di Arpat, Gaia, del Consorzio di Bonifica e della protezione civile dei due Comuni sul cui territorio insiste Cava Fornace.
L’agenzia Arpat ha eseguito subito i campionamenti sul posto e inviato i materiali ai laboratori per analisi, il cui esito è atteso nelle prossime ore. Una parte del liquido che fuoriusciva dal versante è stata convogliata in fognatura nera grazie all’intervento di Gaia; un’altra parte in una vasca di prima pioggia della stessa discarica e in una porzione ulteriore “recuperata” da autobotti messe a disposizione dallo stesso gestore del servizio idrico. Le amministrazioni comunali sono in attesa dei risultati delle analisi di Arpat per valutare ogni possibile provvedimento conseguente all’accaduto.
“Ora dobbiamo pensare a mettere in sicurezza la struttura e i nostri territori – ha aggiunto Giovannetti – ci saranno poi le sedi opportune per accertare cause e responsabilità di quello che è successo, fermo restando l’obbligo a carico del gestore della discarica di presentarci una relazione sull’evento e di collaborare al ripristino dei luoghi. Di certo, vista la prova conclamata della fragilità di quest’area, oggi più che mai pensare di alzare a 98 metri la quota di conferimento in discarica è del tutto fuori discussione”. Lo stesso primo cittadino ha poi ribadito la volontà sua e dell’amministrazione comunale di Pietrasanta di lavorare per la chiusura dell’ex Cava Viti, orientamento su cui si era pronunciato, a suo tempo, anche il consiglio regionale della Toscana.
“Quanto successo questa mattina mette in luce una fragilità dell’impianto che ci preoccupa – ha sottolineato il sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti – non sembra esserci comunque un pericolo immediato, il cemento amianto, contenuto in apposite celle compatte non è interessato dallo smottamento che ha coinvolto gli argini della discarica. L’ipotesi di acque piovane mescolate a terre non sembra rappresentare un pericolo evidente ma attendiamo conferme o smentite da Arpat che sta conducendo le analisi. È essenziale comprendere cosa è accaduto e valutare, monitoreremo la situazione con i nostri uffici ambientali e condurremo le verifiche necessarie per capire la portata dell’incidente. Rimane un dato fondamentale: siamo a una svolta. Non possiamo permetterci di mantenere aperta questa discarica. Dal percorso di Paur, richiesto anche dal Comune di Montignoso, emerge chiaramente la volontà politica di verificare lo stato dell’arte della discarica di Cava Fornace. La chiusura del sito è una soluzione che condividiamo tutti ma la mia preoccupazione è la successiva gestione: la chiusura deve essere accompagnata da risorse adeguate e una sorveglianza attenta. Immaginiamo se un evento simile fosse accaduto con la discarica già chiusa. Ho lanciato ripetuti allarmi su questo tema: la chiusura da sola non è sufficiente, è necessario un piano di gestione post-mortem”.
“La nostra posizione è stata sempre quella di arrivare a una chiusura del sito prima possibile – ha dichiarato il vice sindaco di Forte dei Marmi, Andrea Mazzoni – e il tema lo abbiamo affrontato da anni e anni con passaggi in consiglio comunali e ricorsi, con l’interessamento anche in prima persona in modo deciso dal nostro delegato all’Ambiente Enrico Ghiselli che ha mostrato sempre una grande sensibilità all’argomento. E’ chiaro che la chiusura debba essere gestita garantendo anche il dopo dell’area, prevedendo la bonifica del sito. Probabilmente e certamente non per responsabilità di nessuno presente stamani è stata fatta in un posto non adatto per poter realizzare una discarica. Ovviamente anche se non siamo interessati direttamente da questa fuoruscita, monitoreremo attentamente la situazione attendendo in primo luogo le analisi di Arpat”.
Nel primo pomeriggio il Comune di Pietrasanta ha aperto il Centro Operativo Comunale (Coc), struttura di protezione civile attraverso la quale vengono coordinati interventi di emergenza che richiedono anche il concorso di enti e aziende esterne. Per la gestione dell’evento sono state interessate anche le Prefetture di Lucca e Massa Carrara.
Un evento che ha acceso i riflettori della politica, che torna a chiedere la chiusura dell’ex discarica. “Ora basta, si chiuda immediatamente il sito di Cava Fornace”. A dirlo sono l’onorevole Elisa Montemagni e il segretario provinciale della Lega di Lucca Riccardo Cavirani.
“Seguiamo con apprensione quanto accaduto stamani a Cava Fornace, dove uno smottamento con conseguente sversamento di acqua mista ad argilla e forse percolato ha interessato l’area contigua al sito della discarica. È dal 2015 che come Lega chiediamo con forza la dismissione e la chiusura di questo sito, nel rispetto della popolazione, dei comitati e dell’ambiente versiliese. Abbiamo presentato più volte in regione Toscana mozioni in cui chiedevamo al partito democratico di chiudere il sito e più volte sono state respinte nell’indifferenza generale – ricordano -. Adesso è il momento per chiudere definitivamente Cava Fornace, perché episodi come questo non accadano più. Non è il caso di creare allarmismi ma è la dimostrazione di quanto abbiamo sempre detto: il sito non è idoneo e la regione non può autorizzare a proseguire con i conferimenti. Vogliamo ringraziare tutti gli amministratori che hanno sostenuto la battaglia per la chiusura del sito, in primis il nostro assessore all’ambiente di Pietrasanta Tatiana Gliori e il vicesindaco di Massa Andrea Cella”.
“La discarica ha ceduto – dichiarano il vice presidente del gruppo regionale di Fdi Vittorio Fantozzi e la coordinatrice dei dipartimenti regionali del partito Marina Staccioli – e con la pioggia le acque reflue vanno nei fossi e in mare. Si rischia una catastrofe ambientale. Eravamo stati fin troppo facili profeti quando a più riprese, l’ultima nel gennaio del 2023, eravamo intervenuti per chiedere ciò che con ancora più forza chiediamo oggi: la chiusura della discarica di cava Fornace. In molti e da anni dicevano che il sito non era idoneo per alcun tipo di discarica, parere che era stato espresso anche dal ministero dell’ambiente, senza dimenticare che la discarica non è adeguata alle direttive dell’Unione europea. Infatti vicino si trovano vigneti, a 500 metri il centro abitato, il Lago di Porta con un delicato ecosistema, il mare, e lambisce le falde acquifere che forniscono acqua a tutta la Versilia. Nei prossimi giorni presenteremo un’interrogazione in Consiglio regionale”.
Passa all’attacco anche la rappresentante del gruppo territoriale Versilia del M5S, Maria Lucia Lanfredi: “E’ accaduto che proprio in queste ore: le ormai considerate petulanti lamentele dei comitati di cittadini contro Cava Fornace, le voci contrarie alla presenza del sito sia del M5S e di alcuni sindaci e la costante segnalazione da parte di tutti della pericolosità, si sono dimostrate tutt’ altro che azzardate – osserva – . Si è verificato infatti, uno smottamento e delle fuoriuscite di materiale liquido, sia verso il piazzale della stessa discarica che lungo la via Aurelia. Il M5S si è da sempre schierato per la chiusura di Cava Fornace; ne è testimonianza l’ interessamento dimostrato dalle interrogazioni sia nazionali presentate nel 2020 dell’ allora senatore Gianluca Ferrara in Parlamento, che da quelle della consigliera regionale Noferi. A nulla inoltre sono valse le richieste dei comitati di cittadini e di alcuni comuni di evitare peraltro un ampiamento della discarica, . Ciò che sta accadendo dimostra che il pericolo ambientale paventato da molte parti è una realtà e non un’utopia. Il M5S ribadisce pertanto con questo comunicato, la propria convinzione che la discarica di Cava Fornace debba essere chiusa e successivamente bonificata. Non scherziamo con la nostra salute”.