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Dopo il parto cesareo nascono altri due cuccioli morti: veterinario condannato a risarcire l’allevatrice

11 aprile 2024 | 15:30
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Dopo il parto cesareo nascono altri due cuccioli morti: veterinario condannato a risarcire l’allevatrice

Secondo il giudice la prestazione professionale non è stata realizzata correttamente: il professionista dovrà pagare 5500 euro più le spese legali

Esegue male un parto cesareo a una cagna di razza, veterinario condannato a rifondere i danni alla proprietaria, una allevatrice.

I fatti risalgono al 2019 e del caso è stato investito il tribunale di Lucca. Dopo un’ecografia fu effettuato l’intervento, che si concluse con la nascita di quattro cuccioli vivi e di uno morto. Una volta tornata all’allevamento, però, la cagna viene presa dopo poche ore dall’intervento da dolori, spasmi e tremori. Dopo alcune ore partorisce altri due cuccioli, entrambi nati morti, a circa 12 ore di distanza l’uno dall’altro. Un trauma che ha portato l’animale a rifiutare di allattere i cuccioli nati vivi, anzi ad aggredirli a morsi, tanto da provocare la morte di due di loro.

La richiesta di risarcimento al veterinario è stata di 6mila euro per i quattro cuccioli morti (quelli abortiti e quelli uccisi dalla mamma), 500 euro per il costo dell’intervento e 100 euro per una visita ecografica d’urgenza tenuta da un altro veterinario.
Il veterinario, che pure si è opposto alle tesi della proprietaria, non ha però fornito la cartella clinica con l’ecografia effettuata prima dell’intervento mentre la donna ha portato sufficienti prove, fra le quali un video effettuato con il cellulare oltre alle testimonianze del pare e del compagno che erano presenti ai fatti e che, per l’occasione, scattarono anche delle fotografie a prova dell’accaduto.

Il veterinario, che come teste ha portato soltanto il suo assistente, che come tale è stato dichiarato incapace a deporre, non ha provato, dal canto suo, di aver eseguito correttamente la sua prestazione professionale.

“Secondo la regola del più probabile che non – si legge in sentenza – può ritenersi dimostrato, in via inferenziale, che la malpratica veterinaria, inducendo lo stato di prostrazione nella cagna e portando al mancato allattamento dei cuccioli e all’allontanamento degli stessi nelle forme prima riferite (anche con morsi), si ponga come antecedente causale (della morte dei cuccioli) connotato da elevato grado di probabilità, e ciò in difetto, inoltre, di ipotesi alternative connotate da pari grado di probabilità. Quanto ai due cuccioli nati morti, per espulsione spontanea dei feti dopo il parto cesareo, si può pervenire alla stessa conclusione. Se il convenuto avesse eseguito correttamente l’intervento, provvedendo all’estrazione di tutti i cuccioli presenti, è probabile che i cuccioli sarebbero nati vivi”.

Il giudice ha identificato dunque, dando ragione all’allevatrice, il danno da lucro cessante in 5400 euro (il prezzo di possibile vendita del cucciolo di razza meno il prezzo del suo mantenimento fino alla possibile vendita) a cui si aggiungono 100 euro per la visita ecografica ulteriore effettuata presso un altro veterinario. Al convenuto sono state anche addebitate le spese di lite dell’attrice nella misura di 3380 euro per compenso professionale e 245 per spese vive, oltre al rimborso delle spese generali e agli accessori di legge.