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Cronaca
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I finanzieri scoprono alla Capraia un B&B “fantasma”

29 marzo 2024 | 10:30
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I finanzieri scoprono alla Capraia un B&B “fantasma”

L’indagine partita da un controllo in mare

Scoperto alla Capraia un B&B “fantasma” gestito da due cittadini svizzeri: mai dichiarato nulla al fisco e mai fatte le previste comunicazioni in Comune e Questura. Contestate oltre 150mila euro di violazioni fiscali. Ai clienti anche offerti corsi yoga e gite in barca nell’arcipelago.

La lotta all’evasione fiscale ed alla concorrenza sleale prosegue senza sosta da parte dei finanzieri della provincia di Livorno, questa volta protagonisti di una indagine che ha visto lavorare fianco a fianco i militari di terra (della Compagnia di Portoferraio) con i colleghi di mare (della Sezione Operativa Navale isola), coordinati dal comando provinciale Livorno e dal Reparto Operativo Aeronavale.

La sinergia dei due comparti operativi del Corpo ha consentito di individuare un’attività economica totalmente sconosciuta al Fisco italiano, partendo proprio da un controllo in mare. Infatti, all’inizio della trascorsa stagione estiva l’equipaggio di una motovedetta della Sezione Operativa elbana ha fermato in mare nell’arcipelago, per un ordinario controllo, una imbarcazione con a bordo 4 stranieri; sul momento questi ultimi hanno mostrato un “simulacro” di fattura, intestato ad una società di Capraia.

I militari del comparto navale hanno quindi effettuato primi riscontri, dai quali emergevano elementi di già sicuro interesse operativo ai fini fiscali, prontamente condivisi con i colleghi di terra della competente Compagnia di Portoferraio, per i successivi sviluppi. Le Fiamme Gialle elbane hanno quindi avviato una verifica fiscale nei confronti della “società” di Capraia, risultata gestita da due svizzeri presenti sull’isola e la cui attività consisteva in un B&B, con tanto di servizi aggiunti (corsi Yoga, gite in barca, corsi skipper, ecc.).

Dagli approfondimenti contabili, economici e anche bancari sviluppati dalla Compagnia di Portoferraio è quindi all’esito emerso che la società non ha mai istituito le scritture contabili; non ha mai effettuato alcun adempimento previsto dalla normativa fiscale italiana; ha omesso dichiarare oltre 100mila euro di ricavi “in nero”, con connessi ulteriori acquisti “in nero” non autofatturati per altri 40.000, nonché violazioni Iva per oltre 15.000 euro.