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Cronaca
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Morì travolto da uno scooter pirata sulla via Romana, risarciti i familiari

19 marzo 2024 | 07:30
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Morì travolto da uno scooter pirata sulla via Romana, risarciti i familiari

Il responsabile non è mai stato individuato: pagherà il fondo vittime della strada. Nessuna responsabilità della Asl per la fuga dal pronto soccorso prima dell’incidente

Morì travolto da uno scooter pirata sulla via Romana, arrivano i risarcimenti ai familiari. Li ha stabiliti il tribunale di Lucca e a pagare sarà il Fondo vittime della strada.

I fatti risalgono al 2 febbraio 2016. Un uomo di 72 anni di Lucca era stato in un primo momento trasportato in ambulanza al pronto soccorso del San Luca, attorno alle 18,40, dopo aver accusato un malessere, ma era in stato confusionale tanto che per spiegare la situazione agli infermieri del triage aveva dovuto far contattare i propri familiari, che non erano potuti sopraggiungere in tempi rapidi al San Luca. Dopo il triage l’uomo era stato accompagnato nella sala polifuzionale del pronto soccorso, dove c’è il controllo costante di un operatore socio sanitario, in attesa della visita da parte del medico . L’Oss si è però accorto che l’uomo non era più al suo posto e, insieme agli altri operatori, ha iniziato subito a cercarlo (senza risultato) all’interno della struttura, avvertendo nel contempo il medico del fatto che l’utente si era allontanato.

Qualche ora dopo l’incidente sulla via Romana. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della polizia municipale l’uomo, in stato confusionale, si sarebbe incamminato sulla via Romana dove, intorno alle 23, è stato travolto da un mezzo a due ruote. Aveva ancora al polso il braccialetto ospedaliero quando è stato colpito mentre tentava di attraversare la strada in corrispondenza del cantiere per il nuovo collegamento stradale tra la Romana e il San Luca. L’anziano è stato sbalzato violentemente a terra ed è rimasto supino in mezzo alla carreggiata rischiando di venire travolto da altre auto. Per fortuna i primi automobilisti sopraggiunti, nonostante l’oscurità e la pioggia, sono riusciti a fermarsi in tempo e hanno dato l’allarme. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia municipale di Lucca che sono stati subito informati dell’omissione di soccorso del motociclista. Gli investigatori si sono impegnati a effettuare i rilievi, mentre l’ispettore di turno con altri colleghi ha ascoltato le testimonianze degli automobilisti sopraggiunti e sentito alcuni vicini per capire se qualcuno avesse visto qualcosa.

Il compito del giudice è stato innanzitutto capire a chi attribuire la responsabilità della morte. Secondo il giudice Giampaolo Fabbrizinessuna responsabilità può addebitarsi alla Asl per non aver adeguatamente vigilato sul paziente che si è allontanato dalla struttura. Era capace di intendere e di volere, seppur in stato confusionale, e comunque non può stabilirsi un nesso causale fra la sua fuga dal San Luca e il successivo incidente. La responsabilità della morte, quindi, va addossata al conducente dello scooterone di colore grigio di cui mai è stata individuata l’identità, ma di cui sono rimaste evidenti le tracce sia sull’asfalto sia sul ferito, successivamente deceduto per le ferite riportate nell’incidente.

Il giudice ha riconosciuto, però, una corresponsabilità al 50 per cento nella dinamica dell’incidente all’uomo travolto e su tale base ha calcolato, oltre ai diversi parametri legati al grado di parentela, i risarcimenti dei danni: nello specifico oltre 100mila euro ciascuno ai figli conviventi, oltre 75mila euro ciascuno ai figli non conviventi, intorno ai 30mila euro ai nipoti.

Foto di Domenico Bertuccelli