La Onlus commerciava gioielli in oro: denunciati il presidente e la socia di una Srl

Per le fiamme gialle la coppia si era aggiudicata lotti per oltre mezzo milione di euro alle aste dell'istituto di vendite giudiziarie

Attraverso lo schermo di una associazione Onlus e di una Srl avevano messo in piedi un commercio abusivo di gioielli in oro, partecipando a numerose aste giudiziarie e aggiudicandosi lotti per cifre superiori al mezzo milione di euro.

Il raggiro è stato però scoperto dalla guardia di finanza di Lucca che ha denunciato il presidente della Onlus, insieme alla sua compagna, che era socia della società commerciale che, per l’accusa, avrebbe contribuito a rendere possibile il giro.

L’attività illecita è stata smascherata durante i controlli sulle operazioni maggiormente esposte al rischio di evasione fiscale e riciclaggio e a seguito dell’approfondimento di alcune aggiudicazioni di preziosi in oro avvenute nel corso di aste pubbliche online indette dall’Istituto vendite giudiziarie di Lucca.

E’ stato così che l’attenzione degli investigatori si è concentrata sulle due persone poi indagate: per le fiamme gialle dietro lo schermo di un’associazione senza scopo di lucro e una società a responsabilità limitata, avrebbero messo in piedi un vero e proprio commercio non autorizzato di gioielli per utilità esclusivamente personali, mediante l’utilizzo di fondi nella loro disponibilità in forza degli incarichi rivestiti all’interno della associazione e della società.

In particolare, i riscontri effettuati dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria alla sede hanno fatto ipotizzare un collaudato sistema illecito gestito da un uomo di origini campane, già noto alle forze dell’ordine, con la complicità della sua compagna.

Attraverso mirate indagini e l’analisi delle movimentazioni bancarie hanno accusato i due indagati di aver partecipato a diverse aste giudiziarie su tutto il territorio nazionale, aggiudicandosi ben 83 lotti di preziosi per un importo complessivo di 546.228,50 euro, configurando il reato di esercizio abusivo dell’attività di compravendita di oro.

Al termine delle attività investigative, i due indagati, in concorso tra di loro, sono stati denunciati per avere svolto, in via professionale, l’esercizio del commercio di oro senza averne dato preventiva comunicazione all’Ufficio italiano cambi e senza essere iscritti nel registro degli Oam (Organismo competente in via esclusiva ed autonoma per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi).

L’azione delle Fiamme Gialle lucchesi testimonia, ancora una volta, lo sforzo continuo volto al contrasto ad ogni tipo di illegalità economico-finanziaria, con particolare riferimento all’evasione e al riciclaggio, che costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico, distorcendo la leale concorrenza tra imprese e penalizzando quelle sane a vantaggio di quelle illegali.