Una catena umana in piazza per chiedere il cessate il fuoco in Palestina






In centro la manifestazione contro la guerra in Medioriente
Una catena umana per lanciare, anche da Lucca, il messaggio: “Cessate il fuoco”. E’ iniziata così – in leggero ritardo a causa di una grandinata che fino all’ultimo ha fatto pensare ad un eventuale rinvio – il presidio organizzato in piazza Napoleone per chiedere la fine della guerra in Palestina. Una manifestazione promossa dal Collettivo Nuova Resistenza a cui hanno aderito anche altre associazioni cittadine, spinte a scendere in strada con un occhio rivolto agli scontri tra polizia e studenti che ieri si sono registrati a Pisa e a Firenze.
Il presidio, dopo i primi interventi, si è tramutato in corteo con il via libera della questura. In strada alcune centinaia di manifestanti che hanno appeso alcuni striscioni e intonato più volte il coro: “Palestina libera”. In piazza Napoleone si sono presentati anche alcuni esponenti dell’opposizione in consiglio comunale, fra cui i consiglieri del Pd, Gianni Giannini e Vincenzo Alfarano, e il consigliere di Sinistra con, Daniele Bianucci.
Dopo il sit-in, il corteo ha attraversato via Vittorio Veneto, via Roma, proseguendo in via Fillungo e in piazza San Frediano. E’ previsto poi il ritorno in piazza Napoleone per la conclusione della manifestazione.
“L’acqua e la grandine non sono state sufficienti a fermare la partecipazione delle persone a questo presidio – dichiara Giulio Strambi di Rinfondazione Comunista -. Noi stiamo assistendo ad un vero e proprio genocidio che sta avvenendo in Palestina.Trentamila persone uccise tra cui donne e bambini, è una cosa che svolge chiunque ha un minimo di umanità. Non potevamo stare zitti di fronte a tutto ciò e pensiamo ci sia bisogno immediatamente di un cessate il fuoco. Dobbiamo ripristinare gli aiuti sospesi a Gaza perché sono necessari, ci sono due milioni di persone che stanno vivendo una situazione drammatica. Siamo anche sotto shock per quello avvenuto ieri a Pisa, abbiamo visto le immagini, ragazzi completamente inermi che sono stati presi a manganellate. Sono veramente turbato e come me tante altre persone. Non si può infierire su dei giovani inermi, ,questa è una cosa vergognosa”.
Anche Potere al Popolo e Unione popolare eranopresenti alla manifestazione. Ad intervenire è stata Nicoletta Gini: “La Palestina chiama, Lucca risponde, per una volta siamo riusciti ad entrare in piazza dicendo delle parole chiare, stop al genocidio. Questa dai media viene chiamata guerra, ma una guerra non è, è un vero e proprio genocidio e noi siamo qua in piazza per dirlo chiaramente. Siamo contro la vendita delle armi, siamo contro la partecipazione del nostro paese al conflitto e all’arricchirsi sulle spalle della popolazione palestinese. Oggi inoltre siamo in piazza a fianco delle giovani generazioni e tutte le persone che vogliono riaffermare il loro diritto alla parola, a manifestare e ad esprimere dissenso. Questo governo sta facendo un uso spropositato della violenza lo abbiamo visto al Festival di San Remo con la censura dei media, asserviti alla narrazione che Israele è l’unica democrazia dell’occidente e va difesa. Noi siamo qua per dire che siamo dalla parte giusta della storia e vogliamo essere ricordati come coloro che si sono schierati contro il genocidio e che non sono stati zitti di fronte alla sofferenza di donne, uomini e bambini“.
La manifestazione è stata organizzata da la Società popolare di mutuo soccorso G. Garibaldi, Collettivo di iniziativa popolare S. Concordio, Collettivo Nuova Resistenza, Assemblea No guerra No base, Popolare Trebesto, Non una di meno Lucca, Alternativa Libertaria, Forum per la pace Lucca, Cobas Scuola Provincia di Lucca, Potere al Popolo Lucca, Giovani Comunisti Lucca, Rifondazione Comunista Lucca, Unione Popolare Lucca e Possibile Lucca.