Gli studenti manifestano pro Palestina: cariche della polizia a Pisa e Firenze





La Cgil: “Ci schieriamo con forza con gli studenti e contro questa strategia repressiva e antidemocratica che tenta di lacerare la Costituzione antifascista”
Cariche della polizia di Stato questa mattina a Pisa, quando gli studenti, in corteo per raggiungere piazza Cavalieri, manifestavano pro Palestina.
Nel video, diventato virale sui social, si vedono i poliziotti in tenuta anti sommossa, armati di manganelli, che hanno caricato gli studenti intenti a superare lo sbarramento.
“Da Pisa arrivano immagini di violenza inaudita nei confronti di un corteo studentesco nei pressi dell’università. I video che stanno circolando in rete mostrano chiaramente una reazione oltre misura da parte delle forze dell’ordine che manganellano con forza e ripetutamente studenti che stavano allontanandosi dall’area. . commenta in una nota il deputato del Pd Arturo Scotto.
Il corteo studentesco, da quanto riferito dal questore di Pisa, non era autorizzato e “le forze dell’ordine ne sono venute a conoscenza solo attraverso i canali social e pertanto a differenza di altre circostanze analoghe è mancata l’interlocuzione con i rappresentanti dei promotori. La carica è avvenuta da un momento di tensione scaturito da un contatto fisico tra alcuni manifestanti e i poliziotti che impedivano l’accesso alla piazza dei Cavalieri”.
Alcuni studenti sono stati fermati, altri sono dovuti ricorrere alle cure del personale sanitario in ospedale: 13 i feriti, di cui 10 minorenni
Analoga situazione a Firenze, quando gli studenti hanno tentato di raggiungere il consolato Usa e una ragazza è rimasta ferita.
“Le immagini delle cariche della polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti. Usare la violenza contro chi manifesta pacificamente il proprio dissenso politico non è accettabile”, scrive su W il sindaco Dario Nardella.
“Quello che è accaduto stamani in città mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore – le parole del sindaco di Pisa, Michele Conti, che ha chiamato il questore e il prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto -. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto, così come voglio ricordare a tutti che la convivenza pacifica è assicurata in primo luogo dal rispetto delle regole e chi non le rispetta va sanzionato. Come mi auguro avvenga per chi si è reso responsabile del blitz sulla nostra Torre di qualche settimana fa. Ma mai in alcun modo si può usare la violenza per reprimere una manifestazione di ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Così come non si può usare la violenza per imporre una propria idea. Voglio parlare con questi ragazzi, ascoltare le loro ragioni e i loro racconti. Il Comune di Pisa è uno spazio pubblico dove è possibile esprimere liberamente, ed educatamente, ogni pensiero”.
“La Flc Cgil Toscana condanna il comportamento delle forze di polizia che oggi a Pisa e Firenze hanno caricato delle studentesse e degli studenti inermi che stavano manifestando per la pace in Palestina, con l’unica colpa di preoccuparsi per una terra martoriata da più di cinquanta anni – si legge in una nota -. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di una strategia anticostituzionale da parte di questo governo che non tollera il dissenso e lo reprime con la violenza. Un ritorno a 100 anni fa, che il sindacato non soltanto stigmatizza, ma respinge con forza. In particolare, gli studenti e il mondo della conoscenza sono sotto attacco da più di un anno, sia attraverso aggressioni neofasciste, sia con la repressione delle forze d’ordine, sia con il tentativo inserire delle modifiche legislative che vorrebbero mortificare i lavoratori del settore e divederli. Ci schieriamo con forza con gli studenti e contro questa strategia repressiva e antidemocratica che tenta di lacerare la Costituzione antifascista: continueremo a difendere la democrazia nei luoghi dell’istruzione e della ricerca e a rilanciare la lotta per nuove libertà e nuovi diritti”.
L’Assemblea Generale della Cgil Toscana, riunita oggi a San Casciano val di Pesa, condanna il comportamento delle forze di polizia che oggi a Pisa hanno caricato selvaggiamente delle studentesse e degli studenti liceali che stavano manifestando per la pace in Palestina: “Le immagini ci mostrano agenti in tenuta antisommossa che aggrediscono ragazze e ragazzi inermi, la cui unica colpa era quella di manifestare il proprio pensiero e di preoccuparsi della Pace in un’area martoriata da più di cinquanta anni. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di una strategia anticostituzionale da parte di questo governo che non tollera il dissenso e lo reprime con la violenza. Un ritorno a 100 anni fa, che l’Assemblea Generale della Cgil Toscana non soltanto stigmatizza, ma respinge con forza. In particolare, gli studenti sono sotto attacco da più di un anno, sia attraverso aggressioni neofasciste che con la repressione delle forze d’ordine. L’Assemblea Generale della Cgil Toscana si schiera con forza con gli studenti e contro questa strategia repressiva e antidemocratica che tenta di lacerare la Costituzione antifascista: continueremo a difendere la democrazia in ogni luogo e, in particolare, in quelli dell’istruzione e della ricerca, e a rilanciare la lotta per nuove libertà e nuovi diritti.”
“A Pisa chi manifesta per la pace e per la Palestina viene manganellato – commenta Rifondazione Comunista -. Una mattinata di violenza e cariche da parte degli agenti di polizia nei confronti degli studenti e delle studentesse scesi in piazza oggi a Pisa per manifestare in solidarietà al popolo Palestinese. Una risposta che abbiamo visto in altre piazze italiane in questi giorni, una risposta brutale di un Governo fascistoide e di un questore incapace di gestire situazioni banali come una manifestazione pacifica. A chi era in piazza la nostra solidarietà e il pieno sostegno per le battaglie di oggi e domani.Al questore di Pisa una richiesta semplice: si dimetta per manifesta incapacità. Stop alla pulizia etnica in Palestina, stop alle violenze a chi manifesta”.
“Il modo migliore per descrivere la subalternità dell’Italia alle scelte della Nato e di Washington è nelle cariche della polizia fatte oggi contro giovani studentesse e studenti a Firenze e, soprattutto, a Pisa – il commento della segreteria regionale del Pci Toscana -. Giovani, sindacati di base, partiti politici, comunità palestinese sono scesi in piazza per protestare contro la pulizia etnica che lo Stato israeliano sta portando avanti nella striscia di Gaza. Pulizia etnica che lo Stato israeliano porta avanti con la connivenza complice dell’occidente, visto che gli appelli al cessate il fuoco muoiono contro i muri e i verti eretti dagli Stati Uniti e dai suoi alleati europei all’Onu. E oggi, durante due manifestazioni pacifiche, arrivano le cariche ingiustificate della polizia, con vari feriti tra i manifestanti. Quale altra lettura politica possiamo dare, se non quella di dire chiaramente che nessuna forma di dissenso è consentita?Mentre i giornali di regime ci occupano con la crisi dei Ferragnez, a Gaza sono state uccise 30.000 persone con 12.000 bambini. E chiedere il cessate il fuoco, chiedere la pace per Gaza diventa un affronto intollerabile per l’attuale governo e per gli attuali partiti di regime, che per non passar male davanti al proprio feudatario statunitense, reprimono la voce della pace. Noi del Partito Comunista Italiano siamo insieme a tutte le compagne e i compagni che continuano a invocare una politica di pace e di giustizia per il popolo palestinese e rivendichiamo per l’Italia una politica di pace tra i popoli e il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero come sancito dagli articoli 11 e 21 della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.”
“Una manifestazione tranquilla senza alcuna forma di violenza è stata brutalmente aggredita dalle cariche della polizia in Via San Frediano, con alcuni studenti e studentesse con ferite alla testa per le manganellate, carica immotivata, se non per impedire al corteo di raggiungere Piazza dei Cavalieri e manifestare sotto la Scuola Normale per il cessate il fuoco contro la popolazione palestinese – commenta il Cobas Scuola -.Condanniamo con forza questa gravissima azione repressiva, che apre una fase nuova, già annunciata con provvedimenti disciplinari estremi contro chi occupa: prove tecniche di regime. Ci arrivano informazioni non confermate di arresti: chiediamo l’immediato rilascio di tutte e tutti gli studenti e studentesse eventualmente fermati. Non ci sono giustificazioni per questa azione che inasprisce il clima dell’ordine pubblico oltretutto andando a colpire studenti e studentesse inermi e che non rappresentano alcuna minaccia”.
“Botte e manganellate. La risposta del governo a chi manifesta la propria libertà di pensiero è sempre la solita. Dopo Napoli e Bologna, oggi tocca a Pisa e Firenze. Studenti e studentesse, minorenni, caricati a freddo e manganellati, poi trattenuti e bloccati a terra con le mani dietro la schiena. Censurano, reprimono con la forza chi non la pensa come loro. E la cosa grave è che accade sempre più spesso su giovani e giovanissimi. Per l’ennesima volta: un governo che usa il manganello e che non tollera chi non la pensa come loro non è degno di un Paese civile. Basta!”. Lo scrive in post su Instagram Marco Furfaro della segreteria Pd.
“Amarezza, incredulità e preoccupazione per quello che sta accadendo – troppo spesso – nelle piazze del nostro Paese, dove gli studenti che scendono a manifestare pro Palestina finiscono per venire manganellati dalle forze dell’ordine – così Valentina Mercanti, consigliera regionale e presidente dell’assemblea toscana del Partito Democratico, commenta i fatti avvenuti a Pisa -. Stamani è successo a Pisa, ai danni di ragazzi liceali ‘armati’ di striscioni contro la guerra e per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. Una repressione in piena regola del tutto inaccettabile, rispetto alla quale il Governo deve fare chiarezza e accertare se vi sono responsabilità. C’è un atteggiamento chiaro e strisciante nel nostro Paese, che rimbalza da piazza a piazza, da città a città, dove si esercita violenza nei confronti di un diritto costituzionale, incancellabile ed elemento saliente della nostra democrazia: la libertà di manifestare. Niente e nessuno può mettere in discussione tale libertà, né ora né mai”.
“Adesso basta. Ormai gli episodi in cui le Forze dell’ordine del nostro Paese vengono fatte intervenire per reprimere le manifestazioni o identificare partecipanti si susseguono oltre il livello di guardia. Presenterò subito una interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca anche il ruolo del questore di Pisa in questa vicenda in cui le cariche della Polizia avrebbero coinvolto anche ragazzini. Questa repressione è gravissima. In Toscana, così come in tutta Italia, difenderemo la democrazia”. Così il deputato dem Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana.
“Siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola – riferiscono alcuni docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa -. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli. Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccati, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria. Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente:perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città?”.
“Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto oggi a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l’uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee – affermano Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore, e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna – auspichiamo che si possa fare presto chiarezza sulla dinamica dei fatti e chiediamo le motivazioni che hanno spinto le forze dell’ordine ad agire con tale durezza contro studentesse e studenti, anche minorenni, alcuni dei quali hanno riportato contusioni. Fatti come questi non possono e non devono ripetersi. E’ particolarmente grave che alcuni di questi episodi abbiano avuto come sfondo la piazza dei Cavalieri di Pisa, luogo simbolo del libero pensiero e della libera ricerca. La Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna, istituzioni fondate sui valori della democrazia, del dialogo, e della libertà, chiedono che si mettano subito in atto tutte le misure necessarie a tutelare la libertà di espressione e a favorire il ritorno alla calma”.
“Siamo profondamente sconvolti e indignati dagli eventi repressivi avvenuti oggi a Pisa e Firenze, dove studenti, molti anche minorenni, che manifestavano pacificamente chiedendo il cessate il fuoco in Palestina sono stati brutalmente manganellati. Sono atti incivili e brutali che non devono mai più ripetersi.La Toscana ha sempre rappresentato un faro di cultura, accoglienza e umanesimo. Siamo la terra dei grandi pensatori, pionieri nell’abolizione della pena di morte e della tortura, valori fondanti della nostra identità collettiva. La violenza e la repressione di voci che si alzano in difesa dei diritti umani e contro l’ingiustizia di guerre sempre più assurde rappresentano un insulto a questa nostra eredità storica e culturale. Non possiamo accettare che un governo, qualsiasi esso sia, soffochi nel sangue e nella violenza le voci discordanti. Questo non è il modus operandi della Toscana, né deve mai diventarlo. I cittadini toscani non possono né devono tollerare una situazione così grottesca e contraria ai nostri principi fondamentali – le parole di Eros Tetti, portavoce di Europa Verde – Verdi Toscana -. Invitiamo il Governo e tutte le autorità competenti a condurre un’indagine immediata e trasparente sugli eventi di oggi. È fondamentale che vengano assunte responsabilità chiare e che si garantisca che simili atti di repressione non abbiano a ripetersi. Europa Verde Toscana si impegna a promuovere e difendere i diritti di ogni individuo a esprimere liberamente le proprie idee in un contesto di dialogo, dibattito e nonviolenza. Sosteniamo fermamente la necessità di un approccio nonviolento e costruttivo nella risoluzione dei conflitti, sia a livello locale che globale. Cosa insegniamo alle nuove generazioni con atti di prevaricazione di questo tipo? Che modelli stiamo dando tollerando in modo insensato la brutalità della violenza? Continueremo a lavorare senza sosta per una Toscana che sia esempio di democrazia, tolleranza e rispetto dei diritti umani per l’Italia e per il mondo intero”.
Toscana 2030 esprime profonda solidarietà ai cittadini che hanno partecipato alle manifestazioni pro-Palestina a Firenze e Pisa e condanna con fermezza le cariche della polizia che hanno disperso i cortei: “Le immagini di agenti che manganellano studenti e cittadini inermi sono inaccettabili e in una democrazia come la nostra non possono essere tollerate – afferma Domenico Capezzoli, presidente di Toscana 2030 -. Il diritto di manifestare pacificamente è un pilastro fondamentale della nostra Costituzione e non può essere represso con la violenza. Le cariche di Firenze e Pisa sono avvenute mentre i manifestanti, in maniera pacifica e democratica, stavano esprimendo la loro solidarietà al popolo palestinese e la loro condanna per le violenze perpetrate in Israele. Ancora una volta assistiamo a una sproporzionata e ingiustificata repressione da parte delle forze dell’ordine. È inaccettabile che il dissenso venga soffocato con la forza, soprattutto quando si tratta di una mobilitazione pacifica e per una causa così importante come quella della difesa dei diritti umani. Toscana 2030 chiede che vengano immediatamente avviate indagini per accertare le responsabilità di quanto accaduto e che siano presi provvedimenti contro i responsabili delle cariche. Chiediamo inoltre al Governo di impegnarsi per una soluzione pacifica e giusta del conflitto israelo-palestinese, che ponga fine alle violenze e alle sofferenze del popolo palestinese”.
I sindaci dei comuni di Stazzema, Camaiore e Massarosa, rispettivamente Maurizio
Verona, Marcello Pierucci, e Simona Barsotti, annunciano una manifestazione per la pace a
Sant’Anna di Stazzema in piazza Anna Pardini, lo spazio pubblico intitolato alla vittima più giovane della strage del 12 agosto 1944. Gli amministratori dei tre comuni, insieme a cittadini e altre associazioni, sfileranno nel Parco nazionale della Pace a favore del rispetto per la vita, soprattutto dei civili, della libertà, la giustizia, la solidarietà, la tolleranza, e tutti i diritti umani.
Attualmente nel mondo ci sono dai 40 ai 60 conflitti. “Questa occasione – spiega il primo cittadino di Stazzema – servirà per non abbassare l’attenzione su nessuno di essi affermando il valore cardine della democrazia che è la pace. Per la manifestazione, in programma sabato prossimo 2 marzo, saranno invitati anche gli studenti degli istituti coinvolti nella manifestazione di Pisa, anch’essa in favore della pace. E’ inaccettabile assistere ad immagini come quelle di oggi a Pisa, dove la Polizia ha caricato e preso a manganellate un corteo di studenti che voleva semplicemente proseguire la loro azione pacifica in piazza
Cavalieri. La libertà di manifestare pacificamente deve essere garantita e difesa”.
“Se un corteo non è autorizzato dalla questura, se i manifestanti che vi partecipano si sono autoconvocati sui social, se hanno l’intenzione di scatenare il caos nel centro di Pisa e di Firenze forzando i blocchi delle forze dell’ordine, di cosa c’è da stupirsi se poi la polizia interviene per contenerli e disperderli? Ancora una volta, la sinistra ci offre la narrazione di un mondo al contrario, in cui chi calpesta le regole del vivere e manifestare civilmente è dalla parte giusta, mentre chi fa rispettare la legalità e la sicurezza di tutti è un criminale. Io sto dalla parte dei poliziotti che hanno fatto il proprio dovere, li ringrazio ed esprimo vicinanza e solidarietà nei loro confronti, soprattutto per le ignobili accuse che già stanno ricevendo dalla sinistra. Questi manifestanti cercavano lo scontro per ergersi a martiri ed eroi ma restano dei delinquenti da denunciare e daspare”. Così Susanna Ceccardi (Lega).