Acquista online 50 pasticche di ecstasy ma il giudice lo assolve dallo spaccio: “É per consumo personale”

Niente rinvio a giudizio per un 20enne della Garfagnana
Aveva acquistato su un gruppo Telegram 50 pasticche di ecstasy ma il pacco, spedito da Torino, era stato intercettato nel corso di un’operazione anti droga delle forze dell’ordine. E per questo la procura di Lucca aveva accusato un giovane di 20 anni, residente in Garfagnana, di detenzione ai fini di spaccio di stupefacente. Comparso però di fronte al gup del tribunale di Lucca, è stato assolto perché “il fatto non costituisce reato”. Il giudice dell’udienza preliminare ha infatti accolto la tesi della difesa del giovane, rappresentato dagli avvocati Ilaria Agostini e Emilio Soppelsa, che hanno sostenuto che le pasticche di Mdma acquistate erano “per uso personale”.
Si è conclusa in questo modo la vicenda giudiziaria che aveva coinvolto il ventenne. Il ragazzo, secondo quanto ricostruito, era imputato poiché, nel settembre scorso, aveva acquistato tramite un gruppo Telegram le pasticche di ecstasy. Il pacco contenente lo stupefacente era stato spedito da Torino, e indirizzato all’abitazione del ventenne, ma nel corso di un operazione degli agenti di polizia giudiziaria, era stato intercettato e bloccato nei centri di smistamento. A novembre, poi, nel corso della perquisizione domiciliare a casa del 20enne, erano state rinvenute altre sostanze, in aggiunta ad una piantina di cannabis. Per la procura, l’acquisto delle 50 pasticche di ecstasy, in aggiunta alle sostanze rinvenute nell’appartamento dell’imputato, configuravano il reato di acquisto e detenzione di sostanza stupefacente con la finalità di spaccio.
Gli avvocati Ilaria Agostini e Emilio Soppelsa, invece, hanno sostenuto che non sussisteva alcuna ipotesi di reato, dimostrando che l’acquisto e la detenzione delle sostanze fossero, in realtà – come hanno sostenuto davanti al gup -, finalizzate ad un mero consumo personale. Il tribunale ha ritenuto di non dover rinviare a giudizio l’imputato, e lo ha assolto in udienza preliminare, accogliendo le argomentazioni della difesa, riconoscendo come, nonostante l’ingente quantitativo di sostanza acquistata, seppur superiore al “quantitativo massimo detenibile” per uso personale, il fatto non costituisce reato, perché finalizzato ad un consumo personale.