Condannati e irregolari sul territorio nazionale: sono stati rimpatriati

Due cittadini albanesi imbarcati sull’aereo con divieto di reingresso in Italia e nei paesi dell’area Schengen rispettivamente per 4 e 5 anni
Nella serata di martedì (13 febbraio) la polizia ha accompagnato all’aeroporto di Roma Fiumicino due cittadini stranieri, destinatari di provvedimenti di espulsione, imbarcandoli su un volo di linea col quale entrambi sono stati rimpatriati nel paese d’origine, con divieto di reingresso in Italia e nei paesi dell’Area Schengen rispettivamente per 4 e 5 anni.
Il primo, cittadino albanese di 30 anni, già in Italia da alcuni anni, è risultato condannato per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e contro la persona. Poiché non era stato possibile dare immediata esecuzione al decreto di espulsione del prefetto notificatogli nei mesi scorsi, nei suoi confronti era stato disposto dal questore il ritiro del passaporto e l’obbligo di firma negli uffici di viale Cavour. Successivamente rimossi in seguito gli impedimenti all’esecuzione del rimpatrio, lo straniero è stato condotto dagli agenti dell’ufficio immigrazione dal giudice di pace di Lucca e, all’esito dell’udienza di convalida, è stato accompagnato alla frontiera aerea e rimpatriato.
L’altro, un cittadino albanese di 25 anni, era stato tratto in arresto dalla squadra mobile a novembre scorso per spaccio di stupefacenti e subito tradotto in carcere. Condannato dal tribunale di Lucca, ancorché con sentenza non irrevocabile, la pena applicata è stata sostituita con l’immediata espulsione dall’Italia, pertanto l’uomo è stato anch’esso rimpatriato dall’ufficio immigrazione della questura nel paese d’origine.
Tali misure si collocano nell’alveo dei provvedimenti messi in campo dalla polizia sul territorio della provincia di Lucca allo scopo di garantire la prevenzione dei reati e la sicurezza dei cittadini, nel caso specifico con misure indirizzate all’allontanamento di persone che pongono in essere condotte illecite, così da evitare che queste possano radicarsi sul nostro territorio e che possano, con i loro comportamenti illegali, creare pregiudizio alla civile convivenza.