Raggiro milionario ai danni di due anziani con la “scusa” della pranoterapia: condanne fino a 4 anni

La sentenza di primo grado al tribunale di Pistoia
Raggiro milionario ai danni di due anziani con la “scusa” della pranoterapia: condanne fino a 4 anni.
L’indagine trae origine dalla denuncia-querela presentata nella caserma dei carabinieri di Pistoia nel luglio 2020 per il reato di circonvenzione di incapace di una donna.
Le prime attività investigative, dirette dalla Procura di Pistoia, hanno consentito ai militari dell’Arma di individuare Alessio Maddalena e Luana Palatresi quali soggetti che si erano avvicinati alla vittima, che aveva compiuto una serie di atti dispositivi (consegna di oggetti preziosi e denaro, testamenti, procure generali, consegna di codici di accesso ai rapporti bancari, intestazione di polizze assicurative) a suo discapito e a loro favore. Erano statae avviate anche intercettazioni telefoniche ed individuate alcune persone informate dei fatti.
Nel corso delle indagini, la sezione di pg aveva identificto un’anziana che a sua volta aveva compiuto, in epoca più risalente (a partire dal 2016), una serie di atti dispositivi (donazioni per oltre cinque milioni di euro, testamenti, trasferimenti di denaro dall’estero, variazione di polizze vita) in favore dei due e anche in favore di Jonathan Maddalena
Sin da subito era emerso un collegamento tra le due persone offese, un’ereditiera di Pisa e un grosso industriale di Santa Croce sull’Arno, in quanto entrambe erano solite rivolgersi alla Palatresi per svolgere sedute di pranoterapia.
Il 15 luglio 2021 erano state eseguite perquisizioni nelle abitazioni degli indagati che avevano consentito di rinvenire, occultati anche in cassette di sicurezza, denaro contante e vari documenti che venivano sequestrati. L’estensione della perquisizione ad un capannone nella disponibilità di Donato Maddalena aveva permesso di trovare una cassaforte – che gli imputati avevano tentato di non far notare ai carabinieri – al cui interno erano state rinvenute e sequestrate numerose cartelline contenenti documenti riferibili alle vittime, oltre che numerosi oggetti preziosi di ingente valore, che venivano successivamente riconosciuti come propri dall’anziano nonché somme di denaro anche in valuta estera. Nell’occasione venivano sequestrati anche i telefoni cellulari, la cui copia forense veniva analizzata e che evidenziava la presenza di ulteriori elementi di prova.
In particolare emergevano chat da cui si evinceva che l’anziano si rivolgeva alla Palatresi, ad esempio, per chiedere consigli sull’assunzione di farmaci e per chiederle di “purificargli” gli oggetti. Anche la donna si rivolgeva frequentemente alla Palatresi, la quale, da un lato la persuadeva di poterle fare la pranoterapia anche a distanza per eliminarle il prurito che avvertiva, dall’altro alimentava la sua convinzione di potersi mettere in contatto con i genitori deceduti e, in particolare, con il padre.
La consulenza tecnica psichiatrica evidenziava una infermità mentale per l’uomo ed uno stato di deficit cognitivo per l’anziana signora, situazioni di cui gli indagati avevano abusato ed approfittato per procurarsi ingiusti profitti inducendo le vittime a compiere i suddetti atti dispositivi.
Durante le indagini i carabinieri avevano eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso d’urgenza dal pm e poi convalidato dal gip, di ingenti somme di denaro e titoli per oltre tre milioni di euro depositati su vari conti bancari intestati agli indagati
Il 21 maggio 2022 i quattro indagati erano stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, misura poi aggravata, per i soli fratelli Maddalena e sostituita con quella della custodia cautelare in carcere.
Nel dibattimento, che ha avuto inizio nel gennaio 2023 dinanzi al giudice monocratico, agli imputati sono stati contestati tre capi di imputazione ed in particolare ad Alessio e Jonatan Maddalena Alessio e Luana Palatresi Luana il reato di circonvenzione di incapace in danno di entrambe le vittime; al solo Donato Maddalena il reato di ricettazione di beni e denaro provenienti dai reati di circonvenzione di incapace commessi dalla moglie Luana e dai figli Alessio e Jonathan nei confronti delle vittime, fatti commessi fra maggio 2020 e luglio 2021.
Durante lo svolgimento del dibattimento gli imputati hanno raggiunto un accordo con la parte civile della signora, sciogliendo per mutuo consenso il precedente contratto di donazione di oltre quattro milioni e mezzo di euro e regolando la restituzione di denaro ed immobili all’avente diritto, previa revoca del sequestro preventivo disposta dal giudice.
Il processo in primo grado si è concluso lo scorso febbraio 2024 con la condanna di Alessio Maddalena e Luana Palatresi alla pena di anni 4 di reclusione e 600 euro di multa ciascuno. Jonathan Maddalena Jonathan è invece stato assolto per non aver commesso il reato in danno dell’uomo, mentre è stato invece condannato alla pena di 2 anni e 9 mesi di reclusione e 300 euro di multa per il reato in danno della signora; Donato Maddalena alla pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione ed 520 euro di multa. Alcuni dei reati più remoti sono stati dichiarati prescritti. Tutti gli imputati sono stati condannati al pagamento delle spese processuali. Alessio Maddelena e Luana Palatresi sono stati inoltre condannati al risarcimento del danno ed al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva nonché alla refusione delle spese della parte civile dell’uomo.