Si aggrappa al finestrino, il tassista in fuga si schianta e lo aggrediscono in tre

Solo il provvidenziale intervento di un collega ha messo in fuga i malviventi

Aggressione poco prima dell’alba di questa mattina alle Cascine. 

Un uomo, da quanto emerso, mentre il taxi stava passando sul viale degli Olmi, ha chiesto al tassista di fermarsi: il tassista ha rallentato, ma lo sconosciuto si è aggrappato al finestrino e il conducente è ripartito, spaventato, perdendo il controllo e finendo prima contro un lampione e poi contro un albero. 

E’ stato a quel punto che sono sbucati dal niente altri due uomini, che hanno cercato di rubargli soldi e cellulare. 

Solo l’arrivo provvidenziale di un collega ha messo in fuga il terzetto.

Sul posto le forze dell’ordine Indagini in corso per chiarire la dinamica di quanto accaduto.

Alle Cascine c’è un problema sicurezza, ormai è evidente, ma non è purtroppo di immediata soluzione e non è locale. Si deve guardare ben più alto, a chi ha a che fare con le politiche di accoglienza indiscriminate. Non è un pregiudizio razziale o etnico. Semplicemente le persone non possono stare senza lavorare. Chi non lavora e non guadagna delinque e ciò porta i cittadini ad avere paura e, questo sì, a generare forme di razzismo. Alla Cascine, nello specifico, c’è bisogno di un presidio costante di cui si dovrebbe far carico probabilmente anche il governo nazionale”: è quanto dichiara Claudio Giudici, presidente 4390 Taxi Firenze e presidente nazionale Uritaxi, a proposito dell’aggressione ai danni di un tassista avvenuta all’alba alle Cascine da parte di tre africani. “Il nostro collega è stato fortunato – aggiunge –  e non sarebbe qui a raccontarci i fatti se non fosse sopraggiunto nel frattempo un altro collega, inducendo alla fuga i balordi”.Una delegazione, tra cui il presidente Giudici, il tassista aggredito alle Cascine e un secondo, vittima di aggressione qualche mese fa, sempre a Firenze, da parte di un ncc abusivo, hanno incontrato in Palazzo Vecchio gli assessori Bettarini e Albanese e quindi si sono recati dal prefetto.

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