Accusato di aver stuprato una lucciola: assolto dopo 10 anni

L’avvocato Olmi: “Sono saltate fuori molte incongruenze, accuse infondate e ricostruzioni incomplete”
Accusato di aver stuprato una lucciola della Nigeria, è stato assolto dopo 10 anni.
Il caso, chiuso grazie alla difesa dell’avvocato Antonio Olmi, riguardava una vicenda di sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo e rapina.
La ragazza nigeriana, mentre esercitava il meretricio nei pressi di Firenze, nella zona di Novolirimase vittima di una feroce aggressione ai suoi danni.
Uno dei tre ragazzi coinvolti, irreperibile dal 2013, è stato fermato dai carabinieri a seguito di un controllo di routine in Friuli Venezia Giulia e, constatati i vecchi fatti nei suoi confronti, era stato riavviato il procedimento penale dal giudice per le indagini preliminari, dottor Antonio Pezzuti.
L’intera vicenda si svolse la sera del 25 ottobre del 2013.
Dal racconto fatto dalla vittima,un ragazzo, apparso come un ventenne italiano, fece salire in macchina la giovane donna conducendola in un luogo isolato, dove, insieme ad altri due sbucati dal bagagliaio, si sarebbero resi responsabili di una brutale violenza sessuale a turno ai sui danni dopo averla sequestrata, picchiata e rapinata dei denari e del suo telefono cellulare, abbandonandola nel luogo dei fatti.
La giovane, al momento della denuncia, riconobbe ed indicò come presunti colpevoli tre ragazzi rumeni, tra questi quello che era l’introvabile, oggi 28enne, Leonard Marius Mirciu. Una volta riaperto il procedimento, ha assunto la sua difesa l’avvocato Antonio Olmi del Foro di Firenze che, alla prima udienza utile ha avanzato richiesta di giudizio abbreviato che si è celebrato in questi giorni davanti al gip.

“Il racconto della giovanissima ragazza suscita sdegno e senso di giustizia, affrettando la volontà di vedere condannati i fautori di tale violenza carnale – spiega il legale -. Ma il processo e la giustizia non sono fatti da storie raccontate. Si basano sugli atti, sulle prove, i fascicoli, le contestazioni, l’innocenza fino a prova contraria nonché la colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio. In questo caso specifico sono saltate fuori molte incongruenze,accuse infondate e ricostruzioni incomplete, le quali hanno indotto persino la Procura ad avanzare richiesta di assoluzione del giovane ragazzo rumeno”.
La discussione difensiva condotta dalla giovane collaboratrice di Olmi, avvocatessa Caterina Pappalardo si è associata alle richieste della Pubblica accusa evidenziando punto per punto le incongruenze del riconoscimento dell’auto degli autori del fatto e della intera narrazione della dinamica degli eventi.
Il tribunale di Firenze ha assolto il Mirciu per non aver commesso il fatto riservando in 90 giorni la motivazione.