L'omicidio |
Cronaca
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Uccise la madre soffocandola con un cuscino: il figlio a processo

23 gennaio 2024 | 11:00
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Uccise la madre soffocandola con un cuscino: il figlio a processo

Prima udienza in aula bunker il prossimo 23 aprile

Inizierà il prossimo 23 aprile, nell’aula bunker della Corte d’Assise, il processo per Patrizio Ruscio, il ragioniere 60enne accusato di aver ucciso, soffocandola con un cuscino, l’anziana madre, 90enne, Ottavina Mastripieri, trovata cadavere, nel giugno dello scorso anno, nel letto della sua casa a Pistoia. 

“Segni evidenti di manovre idonee a provocare un’asfissia”: era stato il medico legale Stefano Pierotti, incaricato dai pm della Procuradi Pistoia Leonardo Gaudio e Linda Gambassi, ad eseguire, nel pomeriggio di oggi all’ospedale San Jacopo, l’autopsia. Le ecchimosi, da quanto spiegato dall’anatomopatologo, trovate sul volto dell’anziana, non erano sicuramente riconducibili a una caduta accidentale, o a un malore: la donna è deceduta per morte violenta.

Morte per la quale il figlio Patrizio Ruscio era stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario e sottoposto al test del Dna. L’uomo, commercialista, tra l’altro, era ai domiciliari per scontare una pena a 12 mesi per truffa ai danni di clienti ma alle 6 del mattino era andato a casa della madre, violando le prescrizioni del tribunale di sorveglianza che gli imponevano di uscire solo tra le 10 e le 12. “Evasione” che gli è costata il finire in cella.

La donna viveva da sola nell’abitazione ed era molto conosciuta in città.  Il figlio aveva riferito ai carabinieri intervenuti per un sopralluogo di aver trovato la porta di casa chiusa a chiave, e che dopo essere entrato l’aveva trovata agonizzante sul letto intorno alle 7,30 di mattina, chiamando immediatamente il 118, anche se poi i soccorritori non avevano potuto far altro che constatare la morte. A far sorgere i dubbi agli inquirenti in merito alla morte dell’anziana furono proprio quei segni riscontrati durante una prima ispezione cadaverica.  Durante l’esame autoptico erano anche stati fatti alcuni prelievi delle unghie, per capire se la 90enne avesse cercato di difendersi e rilevare l’eventuale Dna, comparandolo poi con quello del figlio.

Durante l’udienza preliminare l’uomo, rinviato a giudizio, è rimasto in silenzio. 

Intanto è stata autorizzata la visita in carcere di uno psichiatra per valutare lo stato mentale di Ruscio.