In libertà vigilata, non si attiene alle prescrizioni: intervengono i carabinieri

Dopo un colloquio col comandante è stato portato in ospedale
È stato necessario un doppio intervento da parte dei carabinieri di Stagno, in particolare del comandante della Stazione, nei confronti di un giovane 30enne che non si è attenuto alle prescrizioni imposte dal giudice.
Sulla scorta di pregressi accertamenti dei militari, il giovane, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, era stato sottoposto alla libertà vigilata con l’obbligo di attenersi ad un protocollo sanitario che però aveva disatteso rendendosi irreperibile.
Rintracciato dai carabinieri, il giovane ha chiesto di parlare solo con il “maresciallo” di Stagno. Il comandante della Stazione ha quindi incontrato il 30enne e, dopo un lungo confronto verbale, è riuscito a convincerlo a recarsi in ospedale e lo ha affidato all’ambulanza ed alla polizia municipale per il trasferimento in ospedale.
Nell’attesa dell’espletamento delle formalità, il 30enne si allontanato ma è stato nuovamente individuato e raggiunto dal comandante della Stazione di Stagno e riaccompagnato presso la struttura sanitaria.
Grazie alla conoscenza del territorio e delle persone da parte del “maresciallo” di Stagno nonché della stima di cui gode, la vicenda è stata risolta rapidamente e senza traumi ed il giovane potrà essere assistito dalle cure dei sanitari.
I militari di Cecina, invece, hanno denunciato un 46enne di Rosignano per rifiuto di sottoporsi agli accertamenti sull’assunzione di sostanze stupefacenti. Nel corso di un controllo alla circolazione stradale, hanno individuato l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, alla guida della sua auto. In ragione del suo stato di agitazione psicomotoria, presumibilmente riconducibile all’assunzione di sostanze stupefacenti nonché per i suoi precedenti, lo hanno invitato ad effettuare i previsti accertamenti ma lo stesso ha opposto il suo rifiuto. Nel corso del controllo i carabinieri hanno altresì verificato che l’uomo guidava un’auto sottoposta a fermo amministrativo. Elevata anche una sanzione amministrativa di quasi 2.000 euro.