Tifose dell’Arezzo aggredite dopo la partita: confermata la condanna a un ultra della Lucchese

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Mirko Santucci per presunto difetto di motivazione
Aggressione a un’auto di tifose dell’Arezzo, la condanna è definitiva.
Così ha deciso la Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso di Mirko Santucci, oggi 43enne, ritenuto responsabile dei fatti sia in primo grado in giudizio abbreviato sia in appello e condannato a due anni di reclusione.
L’evento risale al 16 settembre 2018 quando un auto con a bordo delle tifose di Arezzo, una delle quali di 77 anni, fu presa di mira da un gruppo di tifosi della Lucchese al termine della partita perché ‘colpevoli’ di essere transitate in una zona off limits alle tifoserie avversarie, nei pressi di via della Concordia. Con mazze e spranghe, dopo che le donne sono state costrette a fermare la marcia del mezzo, furono prese di mira e l’auto fu danneggiata pesantemente.
In entrambi i gradi di giudizio Santucci è stato riconosciuto responsabile dei reati di lesioni personali aggravate, danneggiamento e violenza privata.
Sentenza confermata anche davanti alla Corte di Cassazione perché i giudici hanno rigettato entrambi i motivi di ricorso, tutti e due legati alla ricostruzione dei fatti, per presunti vizi di motivazione. In particolare, secondo i difendori, il giudice non avrebbe correttamente valutato la corrispondenza fra le testimonianze di alcuni agenti della polizia municipale e i video registrati dalle telecamere di videosorveglianza e ci sarebbe inoltre stata contraddittorietà nelle dichiarazioni di una delle due aggredite, che in un primo momento non avrebbe riconosciuto nel Santucci uno degli aggressori.
Ricorsi sul merito che, però, non rientrano nelle competenze della Corte di Cassazione che ha rigettato i ricorsi e condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di 3mila euro in favore della Cassa delle ammende.