Favoriva l’immigrazione clandestina, portato in carcere: deve scontare 8 anni

In cella un 67enne di Livorno
La polizia di Stato ha arresto un cittadino livornese di 67 anni: dovrà scontare otto anni di carcere.
L’uomo è stato condannato con sentenza definitiva per i reati di truffa aggravata, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e favoreggiamento all’immigrazione
clandestina.
Il provvedimento – che “riunisce” due distinte condanne – scaturisce dagli esiti di una complessa attività d’indagine svolta, a partire dagli anni 2009 e 2010, dalla Squadra Mobile di Livorno, che ha permesso di far venire alla luce un sistema, nel quale l’odierno arrestato era coinvolto unitamente ad altre persone, finalizzato a favorire l’ingresso e la permanenza di cittadini stranieri sul territorio Nazionale fornendo loro, dietro compenso, documentazione attestante falsi contratti di lavoro e dichiarazioni di ospitalità, che venivano presentati agli Uffici preposti al rilascio dei titoli di soggiorno (Sportello Unico Immigrazione dell’Ufficio territoriale del Governo ed
Uffici Immigrazione). Il sistema ideato era finalizzato anche alla creazione di tutti i documenti reddituali (buste paga, cud) che potessero cercare di avvallare la veridicità del falso contratto di lavoro. Le attività d’indagine hanno permesso di appurare che il 67enne livornese si avvaleva di complici stabili che si prestavano, talvolta, a figurare come falsi datori di lavoro dei vari cittadini stranieri.
L’uomo, rintracciato nella sua abitazione dagli investigatori della Squadra Mobile livornese, dovendo scontare una pena di anni 8 di reclusione (oltre ad essere stato condannato anche al pagamento della pena pecuniaria di oltre 300.000 euro) è stato portato nel carcere “Le Sughere”.