Donna uccisa, la confessione del marito: “Volevamo entrambi farla finita, io non ce l’ho fatta”

L’uomo durante l’interrogatorio: “Ho cercato un dirupo per suicidarmi”
Reo confesso, dopo che ieri è stato fermato a un posto di blocco in Lunigiana, dai carabinieri di Pontremoli, Alfredo Zenucchi, 57 anni, ha ammesso, durante il lungo interrogatorio di aver ucciso la moglie 53enne Rossella Caminotti, trovata in una pozza di sangue nella camera di un albergo a La Spezia. La coppia era sparita dal cremonese, dove gestiva un’edicola, giorni addietro: cellulari spenti nessuno aveva saputo più niente.
“Eravamo stanchi, avevamo pianificato di toglierci la vita insieme – ha raccontato ai militari dell’Arma e al pm di turno durante il lungo interrogatorio -. Alla fine io non ce l’ho fatta. Non ho avuto il coraggio. Ho ammazzato Rossella con il rasoio e me ne sono andato. Mi sono allontanato dall’hotel e ho iniziato a vagare in auto, cercavo un dirupo per farla finita”.
Un rasoio, l’arma del delitto, ritrovata nella stanza dell’hotel dagli inquirenti, che ha colpito la donna al collo, provocandole una emorragia mortale.
Una forte depressione, forse dovuta all’attività che avevano rilevato insieme e a problemi economici, sarebbe stata la causa del delitto, come dimostrerebbe anche la lettera d’addio firmata da entrambi e rinvenuta nell’albergo
Difeso dall’avvocato Alberto Rimmaudo del Foro di Massa, e accusato di omicidio volontario, ora l’uomo è in cella nel carcere del capoluogo apuano, in attesa dell’udienza di convalida dinanzi al gip del tribunale massese, poi il caso tornerà a La Spezia, luogo dove è avvenuto il delitto.