Strage di Viareggio, in Cassazione il procuratore generale chiede la conferma delle condanne

Sentenza attesa per il prossimo 15 gennaio dopo oltre 14 anni dal disastro che provocò 32 morti
Udienza fiume quella di ieri in Cassazione per la strage di Viareggio, iniziata alle 9,30 e terminata alle 18,30.
Il procuratore generale ha chiesto il rigetto di tutti i ricorsi presentati contro la sentenza della Corte d’Appello fiorentina dello scorso anno e chiesto la conferma delle condanne inflitte nell’appello bis.
I familiari delle vittime, 32 i morti e circa un centinaio i feriti nel disastro ferroviario del 29 giugno 2009, erano presenti, arrivati con i pullman e tanto di striscioni con la scritta Niente sarà come prima.
Ad impugnare la sentenza dell’appello bis, oltre ai 13 imputati condannati, furono i responsabili civili appartenenti a Trenitalia, Fs, Rfi e Cima Riparazioni.
Agli ermellini della terza sezione penale della Cassazione il compito di esprimersi sul processo d’appello bis, in cui i giudici fiorentini avevano deciso 13 condanne, tra cui quella a 5 anni per l’allora ad di Fs e Rfi Mauro Moretti e 3 assoluzioni. Un appello bis dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza precedente.
Dopo ben 14 anni dalla strage ferroviaria, la scure della prescrizione ha cancellato tre dei quattro reati – lesioni gravi e gravissime, omicidio e incendio colposo – e resta solo il reato di disastro colposo, che gli imputati condannati hanno chiesto di annullare. La difesa degli imputati ritiene errata l’applicazione del secondo comma dell’articolo che punisce il reato di disastro e lo ritengono prescritto già dal 2020, e hanno chiesto alla Consulta che si pronunci in merito alla presunta illegittimità in quanto, per alcuni reati colposi, i termini di prescrizione sono stati raddoppiati e possano in alcuni essere più lunghi di alcuni reati dolosi e quindi volontari.
All’udienza fissata per il prossimo 18 dicembre parleranno i legali delle parti civili. Poi, per il 15 gennaio è prevista la sentenza.