Violenza di genere: nel 2023 a Firenze aumentano gli ammonimenti

31 da gennaio a ora
Violenza di genere: nel 2023 a Firenze aumentano in misura esponenziale gli ammonimenti del questore. Un “Team”, sempre più specializzato della polizia di Stato di via Zara, analizza nel capoluogo toscano ogni singolo caso, puntando sulla formazione degli agenti, sull’ascolto “protetto” delle vittime, sulla collaborazione di altri Enti e su tutti gli
strumenti finalizzati a prevenire e contrastare a 360 gradi il fenomeno.
La scorsa settimana si è conclusa con la giornata contro la violenza sulle donne, un importante spunto di riflessione per tracciare in via Zara un bilancio (anche se non definitivo) di ciò che è stato fatto e di quello che è intenzione fare.
Facendo un raffronto tra gli ultimi due anni, nel 2023, il dato che nell’ambito fiorentino salta subito all’occhio è l’aumento esponenziale dei cosiddetti ammonimenti del Questore: si passa dai 7 del 2022 ai 31 firmati dal gennaio scorso ad oggi dal Questore Maurizio Auriemma.
Questi provvedimenti hanno lo scopo di dissuadere uno stalker o il responsabile di
percosse o lesioni personali in un contesto di violenza domestica, dal proseguire su questa strada pericolosa, sulla quale la Polizia di Stato non ha mai smesso di puntare i suoi riflettori.
La conseguenza diretta di questi numeri è la diminuzione generalizzata di reati di genere
riscontrata dalle forze di polizia (si specifica tuttavia sulla base di dati meramente operativi e quindi suscettibili di variazioni).
Rispetto al 2022 quest’anno si assiste ad un -21% di casi accertati di maltrattamenti in
famiglia e ad un -5% di quelli di stalking. Si rileva invece al momento un +8% di violenze
sessuali denunciate nella provincia, una tipologia di crimini particolarmente odiosa quanto imprevedibile, soprattutto se consumati in ambito domestico. Il -11% complessivo di tutti questi reati è anche il frutto del lavoro di un “Team” specializzato di via Zara che opera su due fronti principali, quello della prevenzione e quello del contrasto. A questo gruppo di uomini e donne della Polizia di Stato, incardinati per il primo aspetto nell’ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione Polizia Anticrimine e nella Squadra Mobile della questura per l’altro, si affianca naturalmente l’attività delle Volanti e di tutte le pattuglie di pronto intervento su strada.
“Ritengo fondamentale l’aspetto formativo di tutti questi agenti, la cui preparazione deve essere adeguata sia alla gravità dei fatti che alla loro delicatezza” ha sottolineato il questore della provincia di Firenze che, da quanto ha assunto il suo incarico nel capoluogo toscano, ha puntato tantissimo proprio sulla formazione dei poliziotti, incentivando corsi professionali, tirocini e continui aggiornamenti, in linea con le direttive del Dipartimento della Pubblica Sicurezza nonché dell’Autorità Giudiziaria.
“L’ascolto della vittima – prosegue il questore – resta poi uno degli aspetti più determinati per comprenderne le sue vicissitudini, la sua storia e, purtroppo, anche le sue sofferenze. In questa fase, la preparazione acquista negli anni dagli operatori di strada e dagli investigatori, riesce a fondere insieme la grande umanità e l’elevata professionalità necessaria per affrontate e risolvere queste situazioni che potenzialmente potrebbero anche riguardare ognuno di noi. Gli agenti per agire con forza e determinazione imparano prima ad interagire con le fragilità delle vittime.”
Non a caso si parla in questo contesto di “audizioni protette” in apposite sale ascolto,
come quella in funzione dal 2016 nella Questura di Firenze (realizzata nell’ambito del Progetto europeo Agave – ActionsAgainstViolence), per coloro che hanno subito violenze e maltrattamenti, con particolare riguardo ai minori o ad altri soggetti potenzialmente vulnerabili.
In casi particolari, gli agenti di polizia, specializzati in materia, vengono anche affiancati da esperti in psicologia, garantendo in questo modo una maggiore serenità a chi si trova costretto a ripercorrere brutti momenti della propria vita per far sì che le forze di polizia possano metterci definitivamente un punto.
I dati sull’andamento dei reati nell’ambito della violenza di genere sembrano inoltre
confermare che nel 2023 il questore Maurizio Auriemma, grazie alla sottoscrizione di importanti protocolli d’intesa con Enti esterni, sia riuscito a porre le basi per consolidare una serie di concreti strumenti che permettono alle forze di polizia di anticipare addirittura la soglia di prevenzione del fenomeno.
Proprio a questo scopo, negli ultimi due anni il questore della provincia di Firenze ha
sottoscritto ben quattro Protocolli a tutela delle vittime di violenza di genere e domestica: quelli con il Cipm Toscana Aps “Centro Italiano per la Promozione della Mediazione” e con il C.A.M. – Centro Ascolto Maltrattanti. [Questi Centri, mettono a disposizione delle persone ammonite percorsi di recupero per far acquisire agli stessi consapevolezza dei loro comportamenti. Il progetto, noto come Protocollo Zeus e già sperimentato anche in altre realtà italiane, avrebbe portato negli anni ad un dato nazionale incoraggiante con rilevanti diminuzioni dei casi commessi già in passato dagli stessi autori di analoghi reati (-6% nel primo semestre del 2023)]; il Protocollo d’Intesa nell’ambito delle Misure di prevenzione relative alla violenza di genere siglato nel novembre 2022 con la direzione delle Case Circondariali di Sollicciano e Gozzini e che riguarda il monitoraggio della pericolosità sociale, all’uscita dal carcere,degli ex detenuti ritenuti colpevoli dei cosiddetti reati da “Codice Rosso”; quello con Artemisia, che struttura e arricchisce la già pluriennale collaborazione tra la Questura e l’Associazione.
La questura di Firenze, che anche recentemente è stata chiamata a portare la sua diretta testimonianza sull’esperienza acquisita negli anni nell’ambito della materia ad un convegno organizzato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi, “è determinata – sottolinea il Questore – a proseguire il suo cammino in questa direzione per riuscire in un futuro non troppo lontano ad abbattere, ci si augura definitivamente, i reati di violenza di genere.”