Prima le convulsioni dal pediatra, poi la corsa al Meyer durante l’alluvione: neonato salvato dai medici

Il bimbo di 21 giorni era stato colto da una crisi convulsiva in ambulatorio, Il padre: “Dieci giorni in terapia intensiva, ora sta bene grazie a persone che lavorano con amore, professionalità e competenza”
Una vicenda iniziata male, che poteva finire anche nel modo peggiore, ed invece ha avuto un lieto fine.
Questo grazie ai medici dell’ospedale fiorentino pediatrico Meyer che, il protagonista ringrazia pubblicamente per aver salvato suo figlio. La vicenda risale allo scorso 2 novembre, una data che resterà negli annali per le esondazioni del reticolo minore che hanno colpito in maniera drammatica la zona del Cuoio, dell’Empolese e non solo.
https://www.ilcuoioindiretta.it/cronaca/2023/11/02/convulsioni-da-febbre-mentre-e-dal-pediatra-bimbo-di-21-giorni-in-ospedale/152260/
Il bimbo, di appena 21 giorni, si trovava con la madre nella sala di attesa di uno studio medico di san Miniato in attesa di di essere visitato dal pediatra in quanto da alcuni giorni non stava bene. E proprio durante la vista appena iniziata, mentre il pediatra decideva per il trasferimento in pronto soccorso, il bimbo ha avuto delle forti convulsioni, per cui con l’ambulanza a sirena spiegata, è stato portato al San Giuseppe di Empoli.
“Dopo circa tre ore – racconta il padre – ci fu detto che era così grave da trasferirlo al Meyer di Firenze, il tutto mentre si scatenava la tempesta che ha causato diversi danni e allagamenti in tutta la Toscana. È arrivata sul posto l’ambulanza pediatrica dell’ospedale fiorentino con la relativa assistenza che ha trasportato il bimbo a Meyer. Lo abbiamo seguito in auto, per cui con il maltempo che si stava abbattendo, e le esondazioni ed allagamenti che abbiamo incontrato durante il tragitto, è stata una vera odissea”.
Il bimbo è stato ricoverato nella terapia intensiva neonatale e sottoposto immediatamente agli accertamenti di rito da parte della equipe medica che ha diagnosticato in breve tempo quanto poteva essergli accaduto. “Nostro figlio – prosegue il padre – è rimasto per dieci interminabili giorni in terapia intensiva dove è stato curato al meglio e con tutto l’amore possibile in una situazione di gravità assoluta considerato che aveva appena 21 giorni al momento del malore. Sono stati giorni infernali per noi. Ieri è tornato a casa e sta bene. Ho voluto, conclude il padre, raccontare la vicenda, non per fare pubblicità al Meyer, perché non ne ha assolutamente bisogno, ma per testimoniare come queste persone lavorano con amore, professionalità e competenza. Un lavoro di equipe in stretto contatto tra i vari specialisti presenti nella struttura. Un lavoro di squadra che ha portato al risultato migliore: quello di salvare nostro figlio. Per questo sarò loro infinitamente grato. Il bimbo ora è a casa e sta bene, grazie proprio a questi angeli in camice bianco che non smetterò di ringraziare”.