I filmati delle telecamere e alcuni testimoni inchiodano il ventenne per il pugno fatale all’ex commerciante

I carabinieri hanno passato al vaglio immagini e versioni dell’accaduto raccolte subito dopo l’aggressione ad Altopascio e nelle ultime settimane
Le telecamere di videosorveglianza del Comune ma anche quelle di attività e abitazioni private sono state decisive nell’indagine che all’alba di stamani (1 novembre) ha portato agli arresti domiciliari Richard Balestra, il ventenne accusato di aver colpito con un pugno Luigi Pulcini, poi morto dieci giorni dopo l’episodio del 6 agosto scorso, in ospedale. Omicidio premeditato è l’accusa che ha portato Balestra ai domiciliari, dopo mesi di indagini che hanno portato gli inquirenti a esaminare e riesaminare filmati ma soprattutto testimonianze rese negli ultimi tre mesi.
Troppi i tasselli del puzzle che sulle prime sembravano non potersi incastrare l’uno con l’altro. E a confondere i pezzi dell’enigma che i carabinieri ora ritengono risolto era stato proprio, per l’accusa, il principale sospettato: Balestra che a qualche ora dall’aggressione si era costituito in caserma, dando però una versione dei fatti che non poteva collimare con gli elementi raccolti dai carabinieri fino ad allora. E che ha indotto gli inquirenti a ritenere che coprisse qualcuno. Tuttavia, il suo nome non è mai stato depennato dalla lista dei sospetti. E infatti, in queste settimane dal delitto, gli inquirenti hanno riesaminato tutto e sono giunti a stringere il cerchio. A poco a poco, infatti, si è scalfito il muro di omertà e paura che avvolgeva l’intera vicenda che vede tra l’altro 13 persone indagate per favoreggiamento: avrebbero coperto la fuga o le presunte responsabilità del ventenne accusato dai carabinieri.
“Un grave episodio per il quale dopo una indagine articolata siamo riusciti ad avere elementi per procedere con l’arresto del responsabile – ha commentato il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Arturo Sessa -. E’ stato un lungo lavoro di analisi dei dati acquisiti dalle telecamere di sicurezza pubbliche e private, insieme ad una attenta analisi delle testimonianze che erano state raccolte in questi mesi”.