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Cronaca
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Ex commerciante ucciso con un pugno: arrestato il presunto killer

1 novembre 2023 | 09:45
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Ex commerciante ucciso con un pugno: arrestato il presunto killer

Individuato dai carabinieri grazie a telecamere e testimonianze. Tredici persone indagate per favoreggiamento

E’ stato protetto da una rete di conoscenti, amici e familiari che hanno cercato di coprire le sue tracce ma a distanza di tre mesi dalla violenza aggressione davanti ad un bar di piazza Umberto ad Altopascio costata la vita a Luigi Pulcini, l’ex commerciante di 75 anni, originario di Montemonaco che si trovava ad Altopascio in vacanza con la moglie, che ha radici a Spianate, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lucca sono riusciti a dare un nome e un volto al presunto killer, che alle prime luci dell’alba di questa mattina (1 novembre) è stato arrestato nel corso di un blitz nella propria abitazione di Altopascio.

L’accusa per Richard Balestra, 20 anni, nato a Lucca ma residente nella cittadina del Tau, come si evince dall’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Lucca, è quella di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Era lo stesso che a qualche ora dall’episodio di sangue si era presentato in caserma accusandosi di aver aggredito l’anziano, ma poi aveva fornito elementi che avevano fatto credere ai carabinieri che coprisse qualcun altro, depistando le indagini forse – è il sospetto degli inquirenti – proprio per allontanare da sé ogni sospetto. Invece, stando all’accusa, era proprio lui l’aggressore di Pulcini: e si era andato a costituire quando aveva ormai capito che i carabinieri avevano elementi sulla Fiat 500 azzurra con cui era stato visto allontanarsi da piazza Umberto.

Ad accendere la lite forse un’occhiata di troppo alla compagna dell’aggressore o uno sguardo mal interpretato. Motivi futili, secondo gli inquirenti, che a Balestra contestano anche questa specifica aggravante. Perché, secondo gli inquirenti, non c’era alcun altro motivo che potesse spingere il ventenne a colpire con inaudita violenza l’anziano seduto ad un tavolo a prendere il caffè, nel bar gestito da amici di famiglia. Quel pugno lo aveva tramortito: caduto a terra, Pulcini aveva battuto violentemente la testa sullo scalino del marciapiede: era stato soccorso in condizioni disperate da un’ambulanza della Misericordia di Montecarlo, e poi portato in elisoccorso a Cisanello. Dopo dieci giorni di agonia, il 15 agosto scorso, Pulcini moriva nel suo letto di ospedale, sempre assistito dalla moglie Sandra Baldi, che possiede a Spianate la casa dove la coppia era solita passare alcuni mesi dalla primavera all’autunno.

Quella terribile mattina, contrariamente alle abitudini dei due coniugi, Pulcini si era recato al bar Il Buon caffè di Altopascio, da solo. Stava bevendo un caffè, quando si avvicina un giovane – descritto sulle prime come un trentenne – e dopo avergli lanciato accuse che devono essere suonate incomprensibili al pensionato gli ha assestato un pugno, dopo che si era alzato dal tavolo del bar Il Buon caffè di piazza Umberto ad Altopascio.

Stando all’accusa, il giovane avrebbe colpito con un pugno Pulcini, che si trovava seduto al tavolo del bar. Erano circa le 11 del 6 agosto scorso quando esplode all’improvviso la violenza, forse dopo un’occhiata data alla donna che si trovava con l’aggressore. Dopo aver lasciato Pulcini a terra l’uomo si era dileguato con l’auto ed aveva fatto perdere le sue tracce. L’ex commerciante, trasportato in gravissime condizioni all’ospedale di Cisanello, era morto il 15 agosto.

Da quel momento erano partite le indagini dei carabinieri, che fin da subito avevano concentrato i loro sospetti sul giovane finito ai domiciliari stamani. Ma si erano trovati di fronte ad un muro di omertà e di connivenza. A depistare l’inchiesta, coordinata dalla procura, era stato proprio il giovane che gli inquirenti ora credono essere il killer di Pulcini. Il giovane, a poche ore dal fatto, quando le condizioni dell’anziano non sembravano ancora così compromesse, si era presentato alla caserma dei militari di Altopascio, accompagnato da alcuni familiari. Balestra si era costituito, affermando di essere stato lui a colpire il pensionato, ma poi, incalzato dalla domande degli inquirenti che volevano sapere come avesse agito, il 20enne ha fornito elementi ritenuti poco convincenti, dettagli improbabili e che, almeno, non collimavano con le testimonianze raccolte fino ad allora dagli inquirenti. Così, aveva fatto credere che la sua intenzione fosse quella di condurre le indagini lontane dalla verità e che stesse coprendo il vero responsabile. Protetto da una “rete” di amici e parenti, è riuscito fino ad oggi a sottrarsi alla giustizia. Ma gli inquirenti, a questo punto, credono di aver chiarito il quadro. Tredici persone sono state infatti iscritte nel registro degli indagati: stando all’accusa avrebbero coperto la fuga del presunto killer e, in qualche caso, depistato le indagini.

I carabinieri erano riusciti fin dalle prime battute ad individuare l’auto utilizzata per la fuga e a tracciare un identikit dell’aggressore che aveva colpito l’anziano davanti a decine di persone. Sono state le telecamere di videosorveglianza a fornire altri elementi utili, soprattutto sulla direzione di fuga e sugli spostamenti compiuto dal giovane prima e dopo il fatto di sangue che ha sconvolto l’intero paese.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Elena Leone, si erano subito concentrate su un ambiente preciso, che si è rivelato molto complesso e, soprattutto, fatto di omertà. Le persone sottoposte ad indagini si sono dimostrate reticenti e diversi testimoni, conoscendo l’uomo che era sospettata hanno avuto paura a parlare. Ma gli investigatori non si sono arresi e sono andati a ritroso, alla ricerca di testimoni per raccogliere prove e dettagli in più per incastrare il giovane sospetto. Molti però hanno mentito o coperto il presunto responsabile ed è per questo che 13 persone sono state indagate per favoreggiamento personale. Adesso, invece, Richard Balestra, si trova agli arresti domiciliari.