Mancavano pochi minuti alle 15 di quel terribile pomeriggio del 27 ottobre di un anno fa, quando un’esplosione spazzò via per sempre una famiglia e mise in pericolo di vita una giovane madre, morta anche lei a poche settimane dal disastro di Torre. La tragedia costata la vita a tre persone è ancora nel ricordo di tutti a Lucca e in tutta la provincia. Non solo di amici, colleghi e parenti la cui vita è improvvisamente cambiata in quell’attimo in cui l’onda d’urto fece crollare la casa colonica suddivisa in due appartamenti.
Sotto quei detriti a pochi metri di distanza l’uno dall’altra, dopo alcune ore di ricerche fra le macerie, sarebbero stati estratti morti Luca Franceschi, 69 anni, ex sindacalista e poeta, e la compagna Lyudmyla Perets, di 44.
Poco prima i vigili del fuoco avevano individuato e tratto in salvo Debora Pierini, la giovane madre di 26 anni, che era sopravvissuta all’esplosione della palazzina di Torre ma che purtroppo è morta a due settimane dal disastro. Ricoverata per ustioni gravissime a Cisanello, era scomparsa all’alba dell’11 novembre scorso, dopo aver dato alla luce, in ospedale, il piccolo Dante, di cui era incinta.
Una tragedia terribile per la quale la procura, a meno di un mese dalla disgrazia aveva inviato 37 avvisi di garanzia. Debora, originaria di Ruosina, nel comune di Seravezza, dove vivono ancora i suoi genitori, era stata la prima ad essere stata individuata dai vigili del fuoco e dal personale del 118: si lamentava, era ancora viva. Era sembrata l’unica nota positiva in quel terribile disastro, ma poco dopo sarebbero stati trovati i cadaveri dell’ex sindacalista e scrittore Luca Franceschi e della compagna Lyudmyla, un’altra famiglia distrutta e la figlia della donna, di soli 17 anni, scampata al disastro perché si trovava a scuola ma a cui è stato strappato tutto in quell’attimo.
Il 118 aveva fatto arrivare sulla via per Camaiore l’elisoccorso Pegaso. Qui, dopo essere stata stabilizzata, era stata collocata Debora e trasportata poi d’urgenza, in codice rosso, all’ospedale Cisanello. Dopo due settimane di agonia anche lei era morta.