Un buco nell’acqua: nemmeno i Cacciatori di Calabria trovano tracce di Kata nell’Astor



Il reparto speciale dell’Arma ha passato al setaccio ogni angolo e intercapedine dello stabile
Nemmeno il battaglione dell’Arma Cacciatori di Calabria hanno trovato tracce di Kata nell’ex hotel Astor.
La piccola non c’è, e non è nemmeno stato trovato un elemento utile alle indagini.
Nulla di fatto, quindi, un buco nell’acqua, e di Kata restano solo le immagini delle telecamere che la riprendono prima sul marciapiede e poi sulla scala del palazzo, pochi minuti prima che la bambina svanisse nel nulla.
Un reparto specializzato, quello dei Carabinieri, che in passato si è occupato di sequestri persona in Aspromonte e anche nella ricerca di latitanti, che ha passato al setaccio l’edificio, ora sgomberato, dallo scorso 18 ottobre, cercando anche nei meandri e nelle intercapedini dell’albergo in disuso da dove la piccola bimba peruviana è scomparsa il 10 giugno.
Mentre le ricerche vanno avanti, con la quasi certezza che Kata sia stata portata fuori dall’Astor, la pista principale resta quella del rapimento a scopo di estorsione, anche se nessuna richiesta di riscatto è mai arrivata alla famiglia, ma resta in piedi anche l’ipotesi dello scambio di persona.
Per la scomparsa della bimba restano indagati i due zii, materno e paterno, due cugine peruviane e un cittadino rumeno.
Il padre, invece, è tornato in carcere, per il precedente furto e utilizzo indebito di carte di credito.