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Cronaca
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Botte alla madre davanti agli occhi del figlio di soli 7 anni: tolto l’affidamento al padre violento

24 ottobre 2023 | 18:45
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Botte alla madre davanti agli occhi del figlio di soli 7 anni: tolto l’affidamento al padre violento

L’uomo è in carcere e potrà incontrare il bambino soltanto in forma protetta

Troppo spesso a pagare le colpe dei grandi sono i minori. Le violenze continue fisiche e psicologiche perpetrate ai danni della sua ex convivente e madre di suo figlio, anche in sua presenza, hanno provocato al bambino di soli 7 anni disturbi tali da dover già ricorrere a un trattamento farmacologico e ha già perso pure un anno scolastico. E’ quanto emerge da una sentenza del tribunale di Lucca a firma dei giudici Martelli, D’Ettore e Morelli, pubblicata ieri (23 ottobre) con le relative motivazioni. Lui è passato dai domiciliari al carcere per violazione del divieto di avvicinamento alla donna e al figlio e ora in attesa degli esiti penali definitivi il tribunale ha stabilito l’affido super esclusivo del minore alla madre, anticamera della decadenza genitoriale se dovessero continuare comportamenti illeciti. Il padre potrà vedere il figlio solo in modalità protetta, sotto il monitoraggio dei servizi sociali che già seguivano sia la madre sia il piccolo.

L’affidamento super esclusivo è il caso limite

Se la regola è quella dell’affidamento condiviso, e l’eccezione è quella dell’affidamento esclusivo, l’affidamento super esclusivo rappresenta un caso limite. Infatti, l’affidamento super esclusivo rappresenta la possibilità che la responsabilità genitoriale venga concentrata dal giudice, anche d’ufficio, in capo ad un solo genitore, anche con riguardo alle scelte più importanti per il minore, quali salute, educazione, istruzione, residenza abituale. Una tale concentrazione di genitorialità in capo a uno solo dei genitori non rappresenta, tuttavia, un provvedimento che incide sulla titolarità della responsabilità genitoriale, poiché ne va a modificare solo l’esercizio. Infatti, una volta accertato in giudizio il clima di grave conflittualità familiare vissuto dai minori, connotato da rabbia, sfiducia e paura ricondotte dagli stessi prevalentemente al comportamento di uno solo dei genitori, è legittima la scelta del giudice di fare ricorso al cosiddetto affidamento super esclusivo, pur senza pronunciare la decadenza genitoriale dell’altro genitore.

 La sentenza

Scrivono i giudici: “Nel caso di specie, risultano adottate misure cautelari nei confronti del resistente, da ultimo aggravate nella custodia cautelare in carcere, a cagione dei ripetuti episodi di violenza domestica, di carattere psicologico e di carattere fisico, perpetrati nei confronti della ricorrente, sia durante che dopo la convivenza, episodi cui spesso ha assistito il figlio minore. Sebbene non risultino emessi provvedimenti definitivi di condanna a suo carico, la circostanza va valorizzata anche in ragione del fatto che il minore ha sviluppato un disturbo oppositivo ed un quadro di disregolazione comportamentale, che ha inciso sul suo percorso scolastico ed ha determinato la necessità di specifici trattamenti. Il padre ha inoltre dimostrato di non comprendere pienamente le problematiche di salute del figlio ed ha negato immotivatamente il proprio consenso ai trattamenti, pur non essendogli preclusa dal regime di detenzione la sottoscrizione della modulistica necessaria per il figlio. Infine, sebbene il contegno tenuto dal padre al di fuori del procedimento, sia già di per sé sufficiente a dimostrare il suo disinteresse rispetto alle esigenze di cura e mantenimento del piccolo, cui deve provvedere integralmente la madre, anche il contegno processuale tenuto dal resistente vale a confermare una pressoché totale indifferenza verso la vicenda”. Parole chiare ma durissime che descrivono una situazione tragica dove come sempre a pagare il prezzo più alto sono i bambini. La donna e il bambino stanno ricevendo tutto l’aiuto possibile dai servizi sociale e sono tutelati da forze dell’ordine e magistratura e i contatti tra il padre e il figlio stanno avvenendo solo tramite telefono e il piccolo e in cura da specialisti del settore. Ennesima riprova che le violenze domestiche sono tra le più insidiose e pericolose e dai riverberi abominevoli, come in questo caso.