Danno di immagine: Pantaleoni condannato a pagare oltre 15mila euro al Ministero degli Interni

Il poliziotto annuncia ricorso
Gianluca Pantaaleoni condannato dalla Corte dei Conti a pagare oltre 15mila euro per danno all’immagine del Ministero dell’ Interno con gli interessi legali dalla pubblicazione della sentenza di condanna, oltre al pagamento delle spese processuali.La sentenza è di oggi.
Le motivazioni, scrivono i giudici della Corte dei Conte Angelo Bax Presidente, Giuseppe di Pietro Consigliere relatore e Alessandra Cucuzza Primo Referendario, sono che il poliziotto “si sarebbe ripetutamente assentato dal servizio, producendo una certificazione medica falsamente attestante uno stato di malattia, per un totale di quarantanove giorni; avrebbe falsamente attestato di frequentare un corso e-learning di formazione, dal 28 maggio al 28 giugno 2019, assentandosi abusivamente dal posto di lavoro per recarsi presso una sala scommesse ed altri luoghi lontani dalla sede di servizio; si sarebbe appropriato di 89 proiettili di calibro 9×19, dei quali aveva la disponibilità per ragioni di ufficio”.
Pantaleoni, si spiega in sentenza, è stato dichiarato contumace, “non si è costituito in giudizio benché ritualmente citato e la declaratoria di contumacia impedisce di prendere in considerazione l’istanza di rinvio presentata per ragioni di salute, pervenuta il giorno dell’udienza di discussione”.
Quindi, in base alla sentenza della Corte dei Conti, il poliziotto deve versare 15.690,09 euro al Ministero degli Interni: 3 630,09 euro per danno patrimoniale da assenteismo, 12mila per danno di immagine, e 60 per danno patrimoniale derivante dall’appropriazuone dei proiettili.
Pantaleoni intanto annuncia ricorso: “La magistratura contabile – spiega – ha deciso di avviare un procedimento nei miei confronti nonostante la mia vicenda penale non sia ancora arrivata a una conclusione e non si può parlare di certezza in merito alla conferma delle accuse”.
Come noto il poliziotto della Polstrada di Lucca, distaccato a Montecatini Terme, fu arrestato dalla Squadra Mobile, e, in primo grado, è stato condannato dai giudici del Tribunale di Pistoia alla pena di 6 anni e 8 mesi per circonvenzione di incapace, autoriciclaggio e utilizzo indebito di carte di credito alla pena di 3 anni e 8 mesi, per truffa ai danni dello stato, peculato e detenzione abusiva di proiettili e palette, oltre alla confisca di 400mila euro.
Sia la difesa che la Procura pistoiese hanno presentato ricorso in Appello, e si attende ancora la fissazione del processo di secondo grado.