




Il sindaco di Forte dei Marmi è tornato in missione in Eritrea per operare i bimbi
Il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, noto cardiochirurgo, dopo tre anni di pandemia, è tornato in missione in Eritrea per operare, e salvare la vita di tanti bimbi affetti da patologie.
“Il Covid qui ha fatto tragedie e non solo economiche – spiega –. Tre anni senza venire, nessuno dei quattro gruppi chirurgici tedeschi, svizzeri e italiani, ha fatto sì che molti bambini siano deceduti ed altri abbiano perso la chance di essere operati”.
Ma ora è lì, di nuovo, ad Asmara, e la storia che racconta è quella di una piccola di 3 anni nata cieca a causa di una cateratta congenita
“Purtroppo -precisa Murzi – Amel ha anche una cardiopatia congenita e nessun anestesista ha voluto addormentarla in questi tre anni. Purtroppo se questi bambini non vengono operati presto corrono il rischio di rimanere ciechi perché la loro corteccia cerebrale non impara a riconoscere gli stimoli. Operarla di cataratta era diventato una necessità impellente . Amel non ha mai visto sua madre ma ne riconosce la voce …e sorride . Sua madre ha invece visto il volto di Amel e non sorride ..sarebbe pronta a fare qualsiasi cosa per la sua bambina ..ed allora , saputo che un gruppo di italiani opera al cuore ad Asmara parte dal suo villaggio e viene su dalla costa di Massawa fino ad Asmara ( percorrendo 200 chilometri), si presenta in ospedale e dice ai nostri cardiologi la sua storia e quella di Amel, che intanto sorride alla madre e conosce forse per la prima volta lo stupendo sapore di un cioccolatino al latte”
“La bimba – prosegue – operata per la sua cardiopatia congenita, tre giorni dopo è stata di nuovo addormentata dai nostri anestesisti e operata di cataratta bilaterale dal bravo chirurgo eritreo. Adesso finalmente Amel riconoscerà la sua mamma non solo dalla voce ma dal suo meraviglioso sorriso di madre felice. Il gruppo chirurgico ha brindato ad Amel e alla sua mamma perché vedano assieme migliaia di albe e migliaia di tramonti in questa bella, dolce e sfortunata terra”.
I medici della missione, come Bruno Murzi, prendono ferie e non vengono pagati per salvare i piccoli eritrei: “Alla fine è solo per loro che fai tutti questi sforzi ….e ti accorgi che ancora ti commuovi per un sorriso di un bambino , per una mamma che ti bacia la mano, per un papà che si inchina al tuo passaggio . Ho scelto il mestiere più bello del mondo”.