Per buongustai |
Cronaca
/

Tartufo a 3000 euro al chilo: è corsa agli acquisti

8 ottobre 2023 | 18:00
Share0
Tartufo a 3000 euro al chilo: è corsa agli acquisti

Analisi della Coldiretti in occasione dell’avvio della ricerche con feste, sagre e mostre

Tartufo a 3000 euro al chilo: è corsa agli acquisti.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’avvio della ricerche con feste, sagre e mostre che si moltiplicano lungo tutto lo Stivale e che rappresentano una ottima occasione per acquistare o assaggiarlo nelle migliori condizioni e ai prezzi più convenienti.

“All’avvio della stagione – sottolinea la Coldiretti – si rileva dunque un contenimento dei prezzi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando si registravano per le stesse dimensioni valori di 4500 euro al chilo. Importi ancora più contenuti si registrano quest’anno per le pezzature più piccole con valori che vanno da 2300 euro tra i 15 ed i 50 grammi a 1500 euro al chilo sotto i 15 grammi”.

“Prezzi molto convenienti – precisa la Coldiretti – si registrano in realtà lungo tutta la Penisola”

“Una opportunità da cogliere al volo perché a preoccupare è il lungo periodo di caldo e siccità che potrebbe compromettere le produzioni. Le condizioni climatiche fino ad ora hanno consentito infatti – sottolinea la Coldiretti –una buona raccolta per il Tuber magnatum Pico che si sviluppa in terreni freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. Dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria sono numerosi – precisa la Coldiretti – i territori battuti dai ricercatori.”

Il Tuber magnatum Pico – sottolinea la Coldiretti – si sviluppa in terreni che devono restare freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. Il tartufo – riferisce la Coldiretti – è un fungo che vive sotto terra ed è costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell’albero con cui vive in simbiosi. Nascendo e sviluppandosi vicino alle radici di alberi come il pino, il leccio, la sughera e la quercia – spiega la Coldiretti – il tartufo, deve le sue caratteristiche (colorazione, sapore e profumo) proprio dal tipo di albero presso il quale si è sviluppato. La forma, invece dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio”.

Le mostre, sagre e feste che si moltiplicano lungo la Penisola sono appuntamenti che rappresentano una ottima occasione per acquistare o assaggiare il tartufo nelle migliori condizioni e ai prezzi più convenienti ma anche per difendersi dal rischio dell’inganno con la vendita di importazioni low cost spacciate per italiane.