Crediamo ancora ai “tarocchi”? Il futuro nelle mani del cartomante

Antonio Galante: “Chi mi chiede della salute lo indirizzo al medico. No alla magia nera”
Antonio Galante, da Avellino ma pontederese di adozione, 45 anni, è cartomante e sensitivo. Un operatore dell’Occulto, un “mago”, molto noto, rispettato per la sua serietà e per i suoi 27 anni di lavoro, accreditato professionista nel settore.
E’ stato ospite della Fiera Nazionale sulla magia che si tiene a Pisa, e in tv sia nazionali che locali.
Nel terzo millennio, anno domini 2023, possiamo ancora credere alla cartomanzia?
“Le antiche Arti Esoteriche come la cartomanzia hanno una grande valenza, oggi come ieri e come domani”.
Come funziona l’interpretazione dei tarocchi? Maghi si nasce, o ci si diventa?
“Le carte sono solo un “mezzo”, alla base c’è la sensitività, o ipersensibilità che dir si voglia. Sicuramente c’è bisogno di una certa inclinazione naturale ma nulla si eredita, benché io sia una continuità familiare in questo settore. Si impara, o meglio ci si affina, con tanto studio, tanta meditazione e solitudine. Un sacrificio ed una missione per tutta la vita”.
Chi sono e cosa chiedono le persone che vengono a farsi le carte?
“Amore in primis (la voglia di avere qualcuno accanto o per sapere cosa aspettarsi da un rapporto già in atto), diatribe familiari, cause legali, vendite di case e terreni, situazioni lavorative ed economiche. Qualcuno ci prova anche sulla salute ma per quello perentoriamente non rispondo in quanto ci sono i medici da sentire e da cui essere curati o consigliati”.
Cosa risponde a chi, magari, le chiede riti di magia nera?
“Purtroppo capita spesso che mi chiedano se posso “punire” o comunque recare del male a qualcuno ma fortunatamente non mi occupo di satanismo/demonologia anzi, combatto tali pratiche perché dal male si può solo ottenere altro male, spesso sestuplicato. Tutto si paga è la legge di “causa effetto”. La mia risposta è da sempre un no categorico”.
Il cartomante, sensitivo, che rapporti ha con la Chiesa?
“Il mio rapporto con la Chiesa? Ottimo, sono un cattolico praticante, devoto e totalmente in linea con la catechesi evangelica benché il mio lavoro non sia ben visto. Io di negativo non faccio nulla, anche le carte, ad esempio, sono solo un veicolo per dare risposte e consigli non cose blasfeme che i bigotti vedono come sataniche ma come dice il Vangelo tanti sono i “sepolcri imbiancati”. La fede è qualcosa di interiore, essere in pace con se stessi perché non si arreca del male è molto bello. Il mio è un lavoro come un altro, con regolare ricevuta fiscale”.
“Questo – conclude mostrandocelo – è il mio Altare, ad esempio: qui esprimo la mia fede e prego per tutti”.
