
Al setaccio palestre, piscine e ambulatori
Controlli dei Nas anche in Toscana oltre che nel Lazio, in Abruzzo ed Emilia Romagna, in centri sportivi, palestre, piscine e ambulatori
Su 413 centri sportivi passati al setaccio nelle 4 regioni sono state rilevate violazioni in 118 e a 7 è stata sospesa l’attività. Le sanzioni elevate ammontano a 176mila euro.
81 persone sono state segnalate alle autorità amministrative e 9 sono state denunciate.
Nelle province di Firenze, Siena, Prato e Pistoia, sono stati ispezionati 37 impianti tra palestre e centri sportivi, segnalando alle competenti Autorità Amministrative e Sanitarie (rispettivi Comuni e ASL) i responsabili legali di 26 strutture, di cui 16, per aver tesserato soggetti sprovvisti di documentazione sanitaria attestante l’idoneità allo svolgimento dell’attività sportiva, in alcuni casi risultata non valida perché rilasciata da medici prescrittori non autorizzati; 3, per l’omessa dotazione dei dispositivi salvavita, a seguito di cui i militari operanti hanno avanzato richiesta
di sospensione dell’attività; 2, per aver detenuto il defibrillatore senza aver adempiuto alla verifica di funzionalità tecnica; 3, per non aver rispettato l’obbligo di garantire la presenza di personale qualificato all’uso dei dispositivi salvavita durante lo svolgimento delle attività sportive e motorie; 2, per aver rilevato diffuse carenze igienico sanitarie e strutturali. Complessivamente 11 i casi di medici segnalati alle competenti Autorità Sanitarie e Amministrative per aver rilasciato certificazione per l’idoneità all’attività sportiva non agonistica, senza rivestire la qualifica di medici
prescrittori autorizzati (quali sono il medico di medicina generale, il medico specialista in medicina dello sport o appartenente alla Federazione sportiva italiana-Coni). Comminate sanzioni amministrative per un totale di 30.000 euro.
Nelle province di Grosseto e di Pisa, 2 strutture sportive sono state chiuse nell’immediatezza da personale delle competenti Asl – di supporto al Nas toscano – per aver riscontrato l’assenza del defibrillatore salvavita obbligatorio nello svolgimento di attività sportiva (il valore complessivo delle attività inibite risulta pari a 1 milione di euro.