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Treni, disagi quotidiani sulla linea Lucca Firenze: “Ogni giorno un disservizio”

30 settembre 2023 | 08:45
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Treni, disagi quotidiani sulla linea Lucca Firenze: “Ogni giorno un disservizio”

Lettera aperta di una pendolare: “Non sappiamo mai a che ora entreremo a lavoro o torneremo a casa. Bene gli ammodernamenti infrastrutturali ma non si aggiungano problemi a problemi”

Tra lavori, interruzioni e ritardi è dura la vita dei pendolari dei treni lungo la linea Firenze Viareggio. Lo sa bene una di loro, Elena Carotenuto, che con una lettera aperta si fa interprete delle continue odissee che devono affrontare gli utenti.

“Da tre anni vivo in Toscana e per motivi pratici ed economici ho scelto di viaggiare in treno per raggiungere il posto di lavoro – racconta -. In tre anni notevoli sono stati i disagi che io, come molti altri pendolari, ho subìto nel percorrere questa tratta ed è frustrante non sapere a che ora riesci a entrare a lavoro o rientrare a casa, e ogni volta per un motivo diverso: cancellazioni delle corse, ritardi per cause varie, passaggi a livello incidentati, interruzioni della linea, attesa di altri treni, guasti tecnici imprecisati, scioperi”.

“Nell’attesa che qualcuno risolva il disagio del giorno ascolto le persone che sono intorno a me – prosegue -: ebbene, c’è lo studente che ha un’interrogazione alla prima ora e ha l’ansia di non arrivare in tempo a scuola; c’è l’operaio che non sa come giustificare al datore di lavoro l’ennesimo ritardo; c’è lo studente universitario che ha da sostenere un esame o il cittadino disabile che ha bisogno di viaggiare in treno per andare a lavoro perché non può guidare. A proposito di ciò, vorrei raccontare di un episodio verificatosi a Pescia qualche giorno fa (alcuni treni destinati a Lucca o Viareggio dal 4 settembre fermano a Pescia perché la tratta è interrotta per lavori di manutenzione tra Pescia e Altopascio). Una donna disabile nell’agitazione di raggiungere il bus che sarebbe partito per Viareggio, inciampa e cade. Solo grazie ad alcuni passanti che hanno avvertito l’autista, il pullman ha atteso il suo arrivo prima di partire e, mentre mi sentivo tutto sommato una persona fortunata, mi sono chiesta se in una società come la nostra, che predica e pratica l’inclusione, può verificarsi tutto ciò”.

“Per non parlare degli slogan che invitano ogni giorno a proteggere l’ecosistema – prosegue -. Come lo proteggiamo l’ambiente se non si incentiva il cittadino a viaggiare con i mezzi pubblici, possibilmente che arrivino in orario? Che ben vengano le modernizzazioni infrastrutturali, la manutenzione e tutto ciò che concerne la sicurezza ma credo sia altrettanto importante impegnarsi per evitare che a ciò si aggiungano altri disagi. I cittadini pagano l’abbonamento – tra l’altro aumentato – perché sanno che salendo su un treno concludono un contratto con Trenitalia – e guai a non farlo – ma Trenitalia cosa fa per adempiere ai suoi obblighi contrattuali? Non abbiamo bisogno che mensilmente venga riconosciuto un simbolico rimborso quando Trenitalia non raggiunge gli standard di affidabilità, i cittadini hanno bisogno di un’Italia che funzioni, per tutti. Sperando che questa lettera possa essere letta da chi ha il potere di intervenire”.