Controlli a Livorno e provincia: due arresti e una denuncia

Dall’evasione al furto di carne
I Carabinieri della Stazione di Livorno Porto hanno arrestato un 20enne livornese per aver violato gli obblighi inerenti agli arresti domiciliari. Il ragazzo, sottoposto a misura cautelare presso il proprio domicilio per aver commesso vari reati contro il patrimonio, non è stato trovato in casa dai carabinieri durante un controllo. I militari si sono immediatamente attivati per la ricerca del giovane livornese e, grazie alla profonda conoscenza del territorio e del 20enne, sono riusciti a rintracciarlo in zona Corea. Fermato e controllato, non ha fornito alcuna valida giustificazione alla propria presenza in quel luogo ed è stato pertanto arrestato per evasione. Il Giudice del Tribunale di Livorno ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.
I militari della Stazione di Capoliverihanno invece arrestato un uomo sottoposto dal 15 settembre scorso alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa. A seguito delle segnalazioni da parte dei carabinieri circa presunti maltrattamenti e comportamenti vessatori ai danni della compagna, il gip del Tribunale di Livorno aveva irrogato la misura cautelare a tutela della donna che comprendeva il divieto di avvicinare e contattare la vittima attraverso qualsiasi mezzo, compreso quello informatico. Nell’ambito delle attività di vigilanza sul rispetto di tali divieti, i militari hanno sorpreso l’uomo all’interno dell’abitazione della compagna e lo hanno tratto in arresto. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato portato nel carcere “Le Sughere” di Livorno dove si trova tuttora ristretto.
I Carabinieri del Comando Stazione di Campiglia Marittima hanno infine denunciato a piede libero un 45enne poiché gravemente indiziato di furto. Secondo la ricostruzione dei militari, l’uomo, dipendente di un’azienda all’ingrosso di carni, approfittando della possibilità di accedere al magazzino, con una scusa, si sarebbe allontanato dal suo luogo abituale di lavoro e si sarebbe impossessato di 7 chili di carne che avrebbe poi occultato di uno zaino riposto sul sedile posteriore della propria autovettura. Il responsabile dell’azienda, accortosi dell’ammanco non di poco conto e del valore di circa 100 euro, ha contattato i Carabinieri i quali, prontamente intervenuti sul posto, hanno rinvenuto quanto asportato restituendolo al legittimo proprietario.