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Presta i soldi per comprare casa a figlio ed ex nuora ma la coppia non paga: dovranno onorare il debito

20 settembre 2023 | 13:45
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Presta i soldi per comprare casa a figlio ed ex nuora ma la coppia non paga: dovranno onorare il debito

La donna ha portato l’ex suocera fino in Corte d’Appello ma alla fine ha avuto torto e dovrà sborsare anche 9mila euro di spese processuali

Madre denuncia il figlio e la ex nuora e ottiene la condanna in solido di entrambi al pagamento di 100mila euro, soldi che lei aveva prestato alla coppia per comprare casa.

Nei giorni scorsi anche la corte d’appello di Firenze ha ratificato le decisioni del tribunale di Lucca del 2018. Una sentenza civile di un tribunale può spiegare una vicenda oggetto del contendere e stabilire, in punto di diritto, chi ha ragione e chi torto, ma non sempre riesce anche a delineare il quadro completo di una situazione, anche perché non è questo il compito dei giudici, ecco perché si parla si verità processuale.

Quello che è accaduto all’interno di una famiglia di Lucca lo sanno solo i diretti interessati. Ciò che invece è finito sul tavolo della magistratura cittadina prima e della corte d’appello di Firenze il 15 settembre scorso ha a che fare con un prestito. La donna circa 15 anni fa decide di prestare 100mila euro al figlio e a sua moglie per comprare casa. Nel processo è emerso che si trattava di un prestito vero e proprio e non di una donazione ma il figlio ha problemi economici, guadagna 1100 euro al mese e dopo alcuni anni il suo matrimonio va pure in frantumi, sempre secondo il resoconto processuale, e non riesce a far fronte al debito con la madre. La donna per motivi che non sono noti decide di rivolgersi al tribunale cittadino e denuncia il figlio e la ex nuora chiedendone la condanna in solido e per ottenere la condanna alla restituzione della complessiva somma di euro 99.965 euro, corrisposta tramite 7 assegni bancari alla coppia; inoltre, non avendo le parti previsto il termine per la restituzione del prestito, la donna aveva pure chiesto che lo stesso venisse fissato dal tribunale cittadino.

Il figlio conferma di avere ricevuto per l’acquisto dell’abitazione in parola, unitamente alla ex moglie, il prestito di 100mila euro a mezzo assegni bancari emessi dalla madre in favore del venditore, con l’obbligo di entrambi i coniugi di restituire la somma mutuata; tuttavia l’obbligo di restituzione era rimasto ineseguito per l’insorgere di alcune problematiche, tra cui la separazione personale dei coniugi, chiesta dalla moglie circa 10 anni fa. Avendo dovuto cercarsi una nuova abitazione e provvedere al mantenimento della figlia minorenne unicamente con lo stipendio di circa 1100 euro mensili, non aveva potuto adempiere all’obbligo assunto, tant’e che aveva proposto anni fa alla madre di intestarle la sua quota di proprietà dell’immobile. Aveva dedotto, infine, stante la propria buona fede, di non essere obbligato alla corresponsione degli interessi e che in considerazione delle circostanze sopravvenuta aveva chiesto anche lui al tribunale di Lucca, per la restituzione delle somme, che venisse fissato un congruo termine per adempiere in modalità rateali. Il tribunale di Lucca aveva dato ragione alla donna e torto alla coppia.

Il figlio della donna accetta la sentenza chiedendo solo di poter rateizzare il debito e senza interessi ma la sua ex moglie decide invece di impugnare le decisioni dei giudici di primo grado in corte d’appello. Ma anche i giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza di Lucca e condannato l’ex nuora a pagare anche circa 9mila euro di spese legali.

Si legge nella sentenza della corte d’appello fiorentina a firma dei giudici Enrico Alessandro Monti, Anna Primavera e Giuseppina Mastrodomenico, pubblicata il 15 settembre scorso: “In conclusione, le decisioni del primo giudice vanno interamente confermate, in quanto basate anche sulle deposizioni dirette e credibili dei testi, che appaiono sufficienti a provare l’impegno della coppia alla restituzione delle somme in questione”.

Il caso è chiuso, resta aperta invece una vicenda familiare decisamente complessa.