Kata, trolley, borsone e tracce di sangue sui rubinetti: 5 indagati

Disposti nei loro confronti accertamenti tecnici irripetibili, per accertare la presenza di materiale biologico – genetico e all’estrapolazione di eventuali profili del Dna per compararli con quello della bimba
Colpo di scena, e svolta nelle indagini sulla scomparsa di Kata: la Procura ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone, tutte ex occupanti abusivi dell’ex hotel Astor.
La magistratura inquirente di Firenze ha disposto nei loro confronti accertamenti tecnici irripetibili,per accertare la presenza di materiale biologico – genetico e all’estrapolazione di eventuali profili del Dna dai borsoni, i trolley e dai rubinetti di stanze dell’albergo in disuso per compararli con quello della bimba peruviana svanita nel nulla da oltre 3 mesi, nel pomeriggio del 10 giugno scorso.
Gli accertamenti nei confronti dei 5, di cui uno è Angenis Abel Alvarez Vasquez, lo zio materno della bambina, già in carcere per il racket degli affitti,saranno svolti con l’ausilio di consulente tecnico nominato dalla Dda, diretta dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli.
Da quanto emerso tre di loro sono stati ripresi dalle telecamere uscire dallo stabile dove anche Kata viveva con un borsone e con due trolley, che, questa l’ipotesi, avrebbero potuto nascondere il corpo della bambina. Gli altri due indagati sono occupanti di tre diverse stanze nei cui rubinetti dei bagni sono state individuate tracce di sangue.
Tra le ipotesi quella la piccola peruviana sia stata uccisa, e portata via, morta, nel borsone o nel trolley. Cosi come aveva supposto la criminologa Roberta Bruzzone intervistata da Toscana in Diretta.
Intanto nei prossimi giorni i Carabinieri al comando del tenente colonnello Angelo Murgia effettueranno nello stabile degli scavi alla ricerca di eventuali tracce di Kata. Mentre non si tralasciano le segnalazioni dei “medium”, la pista peruviana, per cui è in corso la richiesta di rogatoria internazionale, e la pista rumena.