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Cronaca
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Furto in chiesa di oggetti sacri

5 agosto 2023 | 18:30
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Furto in chiesa di oggetti sacri
Furto in chiesa di oggetti sacri
Furto in chiesa di oggetti sacri

Avvertito immediatamente, il parroco don Ernesto Testi si è recato sul posto prima di presentare denuncia ai carabinieri

All’appello mancano un quadro, un crocifisso e tutti i candelabri in legno ottocenteschi che si trovavano sugli altari. È il bottino del raid avvenuto nelle chiesetta di San Quirico e Santa Giulitta a Montefalcone, nell’omonima località delle Cerbaie all’interno del comune di Castelfranco di Sotto.

Ad accorgersi del furto nella mattinata di oggi, (5 agosto) è stato il castelfranchese Marco Forconi, che da alcuni anni si occupa con i propri familiari della pulizia della chiesa e della manutenzione del verde esterno in occasione delle poche messe che vengono organizzate durante l’anno. “Stamani ero andato per cercare delle lapidi, quando ho visto la porticina aperta mi si è gelato il sangue”, racconta l’uomo, che si era recato l’ultima volta a Montefalcone per la messa in occasione della ricorrenza di San Quirico il 17 giugno scorso. Impossibile dunque stabilire il giorno preciso del furto, che può essere avvenuto anche nelle scorse settimane se non addirittura più di un mese fa. “Del resto la porta principale non è stata toccata – spiega Forconi – mentre quella da cui sono entrati si trova sul fianco sinistro, invisibile anche da chi transita lungo la strada in auto o a piedi. Per vederla bisogna entrarci apposta come ho fatto io stamani”.

Avvertito immediatamente, il parroco don Ernesto Testi si è recato sul posto prima di presentare denuncia ai carabinieri. Dagli altari della chiesa sono spariti quasi tutti i candelabri in legno, tranne uno, insieme al crocifisso dell’altare e ad un pregiato quadro della crocifissione, conservato in una teca sopra l’altare sul lato sinistro della navata. “A quanto mi ricordi – racconta Forconi – l’ultimo prete che ha abitato qui, il vecchio don Nicola, diceva sempre che questo quadro era di grande valore”. Un’opera che secondo don Ernesto dovrebbe comunque essere schedata nell’elenco dei beni artistici della Curia. Da qui l’ipotesi che gli autori del furto possano essere arrivati a Montefalcone appositamente per quella, mentre altre opere di valore non sono state nemmeno toccate, come un bambinello del Settecento che già questa mattina è stato trasferito in Collegiata.