Ex fabbrica in fiamme, scattato il sequestro

Polizia provinciale impegnata nello sgombero e nella messa in sicurezza dell’edificio
Sgombero e messa in sicurezza dell’ex mobilificio Becagli nell’area di Castello a Firenze, dove nelle scorse settimane sono scoppiati ben tre incendi. La polizia provinciale sta eseguendo il sequestro preventivo, disposto dal tribunale. All’interno non risultano esserci più occupanti. Sul posto anche la polizia di Stato.
Intanto non si placa la polemica politica: FdI con i consiglieri comunali Alessandro Draghi e Jacopo Cellai insieme a Matteo Celli, consigliere al Quartiere 5 accusano l’amministrazione di non aver fatto nulla nonostante sapesse della gravità della situazione: “La proprietà dell’immobile, lettere, mail e denunce alla mano, ha messo chiaramente in evidenza come già dal 2018 avesse cercato, invano, di coinvolgere e attivare le istituzioni cittadine per affrontare la grave situazione presente nella vecchia fabbrica. Se tutto questo fosse effettivamente confermato, la vicenda assumerebbe connotati imbarazzanti per l’amministrazione guidata dalla Giunta Nardella, oggi evidentemente impegnata, stretta com’è nella morsa dell’urgenza e del rischio alle porte di essere additata come negligente, nel tentativo di celare le proprie responsabilità, scaricando esclusivamente sull’operatore privato l’onere di un intervento che, in realtà, lo stesso aveva più volte sollecitato a suo tempo, senza risposta”.
E del mobilificio si è parlato anche in Regione con una interrogazione presentata da Marco Landi della Lega, portavoce dell’opposizione, a cui ha risposto l’assessora all’Ambiente Monia Monni, precisando come la competenza sulle discariche abusive sia comunale. Per quanto riguarda Arpat, l’assessora ha spiegato che “sono state fatte comunicazioni coerenti con le diverse situazioni che si sono verificate”. Dopo l’incendio, ha detto, vedendo che le ricadute nell’area non avevano lasciato tracce significative ma solo imbrattato frutta e verdura, Arpat ha ritenuto di segnalare la questione all’Asl che a sua volta non ha ritenuto di prendere provvedimenti; durante l’incendio, invece, si è ritenuto che ci potesse essere un pericolo e quindi si è proceduto ad emanare un avvertimento. In entrambi gli episodi di incendio, ha aggiunto, Arpat ha effettuato ispezioni tempestive e ritenuto di avvertire la popolazione nel caso del secondo incendio, durato 20 ore, mentre il primo è stato spento rapidamente.