Droga, dati choc: a Lucca ogni mese 400mila euro spesi in cocaina

I dati nella relazione al parlamento del dipartimento delle politiche antidroga: si ‘sniffano’ quasi 5 milioni di euro l’anno di sostanza solo in città
A Lucca ogni mese si spendono circa 400mila euro al mese in cocaina. Questa la sintesi estrema dell’ennesimo allarma che stavolta arriva direttamente da Palazzo Chigi.
È stata pubblicata infatti la relazione al Parlamento 2023 del dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del consiglio dei ministri: record di spesa per le sostanze stupefacenti che tocca quota 15,5 miliardi di euro in un anno.
La cocaina continua a essere una delle sostanze più presenti nel mercato delle droghe in Italia, ma ne sono state identificate molte nuove, soprattutto sul mercato online. Le droghe tradizionali continuano a circolare e il maggiore utilizzo riguarda la cannabis e i suoi derivati. Ma è la “neve” a destare maggiore preoccupazione. Negli ultimi quattro anni i quantitativi intercettati nel nostro paese sono passati da circa 3 tonnellate e mezzo (2018) a oltre 26 tonnellate di sostanza sequestrata, il 77% delle quali presso le aree doganali marittime. A fronte di una maggiore diffusione nel territorio non è cambiata nel tempo la concentrazione media (70%) di principio attivo rilevata nei campioni di sostanza analizzati. Stabili anche il costo medio al chilogrammo di cocaina a livello del narcotraffico (38.300 euro) e il prezzo sul mercato della strada, dove un grammo di sostanza costa in media 83 euro. La spesa per il consumo stimata nel 2022 rappresenta poco meno di un terzo della spesa generale attribuita all’acquisto di sostanze stupefacenti e si aggira intorno ai 5 miliardi di euro.
Misura dei consumi di sostanze stupefacenti mediante analisi delle acque reflue urbane
La ratio del metodo risiede nel fatto che una sostanza psicoattiva, dopo essere stata consumata, viene in parte eliminata come tale o come metaboliti con le urine del consumatore. Le urine, assieme alle acque fognarie, raggiungono i depuratori urbani dove vengono campionate e i residui delle sostanze psicoattive vengono misurati. Le concentrazioni ottenute consentono di risalire al consumo cumulativo di sostanze psicoattive da parte della popolazione servita dal depuratore. Oggetto di studio sono stati i trend di consumo delle sostanze psicoattive “maggiori” (cocaina, amfetamina, ecstasy, metamfetamina, eroina e cannabis) e l’identificazione sul territorio italiano della presenza di nuove sostanze psicoattive. A questo scopo in ogni depuratore è stata organizzata una settimana di campionamento per ciascuna campagna di monitoraggio, durante la quale sono stati prelevati sette campioni giornalieri di acque reflue. Si tratta di campioni “compositi” rappresentativi delle 24 ore di acque reflue non trattate, in ingresso al depuratore, che riflettono quindi i consumi di sostanze nella giornata da parte della popolazione. A questo scopo in ogni depuratore è stata organizzata una settimana di campionamento per ciascuna campagna di monitoraggio, durante la quale sono stati prelevati sette campioni giornalieri di acque reflue. Si tratta di campioni “compositi” rappresentativi delle 24 ore di acque reflue non trattate, in ingresso al depuratore, che riflettono quindi i consumi di sostanze nella giornata da parte della popolazione.
Lucca
Situazione inquietante in città. Anche la città di Lucca fa parte delle 33 monitorate dallo studio sulle acque reflue dell’ente governativo e i dati che emergono, come negli ultimi anni, sono a dir poco preoccupanti e fotografano una situazione in pericolosa evoluzione per la salute per tutti gli aspetti legati al consumo di droghe, e per la sicurezza pubblica per tutti gli altri aspetti legati allo spaccio legati invece alla criminalità e alla criminalità organizzata. In città, ad esempio, si consumano mediamente ogni giorno 9,4 dosi di cocaina per mille abitanti, quindi circa 827 dosi quotidiane in totale (circa 170 grammi di cocaina al giorno), per un controvalore in denaro di circa 13mila euro al giorno, cioè 397mila euro al mese e 4,7 milioni di euro in un anno, nel solo territorio cittadino. Si consumano inoltre 43 dosi di cannabis e derivati sempre mediamente ogni giorno per mille abitanti, cioè 3784 dosi quotidiane. Dati decisamente eccessivi per un città media di provincia come Lucca.
Una piaga in continua espansione a cui porre freno, con ogni mezzo necessario, e non solo attraverso sacrosante azioni repressive ma, come per il Covid, forse anche e soprattutto con una massiccia campagna di informazione a scopo preventivo. Agire dopo, è sempre troppo tardi.